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Cultura e Spettacolo

La dinastia Fabbricotti al centro di una conferenza

Incontro a Luni con la conservatrice Donatella Alessi: gli scavi, le passioni, la fine di un'epoca.

Anfiteatro di Luni

Il ruolo che ebbero Carlo e Carlo Andrea Fabbricotti in qualità di collezionisti di reperti archeologici provenienti da Luni Antica è al centro delle conferenze organizzate dall’associazione culturale “Amici di Luni” sabato 24 febbraio presso l’Oratorio della chiesa di Caffaggiola di Luni. L’intervento della dottoressa Donatella Alessi aiuterà ad approfondire la vita di Carlo Fabbricotti (1818-1910), industriale del marmo e uomo d’affari che indirizzò la sua attività imprenditoriale anche verso l’economia agraria tanto che diventò negli anni proprietario della piana di Marinella e di gran parte del comune di Ortonovo, di cui faceva parte anche l’Antica Luni. Amante delle anticaglie, dal 1879 al 1898 praticò numerosi scavi in varie zone di Luni in seguito ai quali, usando metodi che oggi appaiono discutibili, portò alla luce numerosi reperti archeologici che raccolse con cura e espose nella sua villa privata del Colombarotto a Carrara.

Dopo la sua morte, il figlio Carlo Andrea (1864-1935) continuò l’opera del padre anche nella raccolta dei reperti lunensi attraverso acquisti e donazioni, dal momento le leggi di tutela che regolavano gli scavi gli imposero di interrompere la ricerca sul campo. Negli ultimi anni della sua vita, in seguito al grave dissesto economico, Carlo Andrea fu costretto a pensare alla cessione della collezione di famiglia. Dopo alterne e complesse vicende nel 1938, a tre anni dalla sua scomparsa, gli eredi cedettero la collezione ad un consorzio capitanato dal Comune della Spezia che entrò così a far parte de Museo Civico spezzino. Dal 2000 la collezione, composta da oltre 900 oggetti provenienti dagli scavi lunensi si trova nella sede del Castello di San Giorgio, del quale la dottoressa Alessi è conservatrice. L’intervento dell’ Ing. Ezio Della Mea sarà focalizzato sulla partecipazione di Carlo Andrea al Corpo dei Volontari Motonautici nella Grande Guerra, alla sua missione in Russia, con lo scopo di far rimpatriare gli ex combattenti austroungarici di etnia italiana, e sul periodo trascorso in mare come Commissario di Bordo.

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