Sarzana - Val di Magra - Martedì 26 gennaio: questa la data alla quale il Gup del Tribunale della Spezia, accogliendo la richiesta del Pm, ha fissato l'udienza preliminare nell'ambito del procedimento legale inerente l'ex cava di serpentino della Brina, a Santo Stefano Magra, sulle alture immediatamente alle spalle della ex Ceramica Vaccari. Una partita ampiamente dibattuta dalla politica, caratterizzata da una abbondante querelle nel campo della giustizia amministrativa e, appunto, toccata anche da un versante penale, con tanto di aree di cantiere sequestrate (l'ultimo provvedimento di tal sorta risale all'agosto 2019). In particolare, il Pubblico ministero del tribunale spezzino ha chiesto il rinvio a giudizio degli indagati nel procedimento penale relativo alla gestione e ambientalizzazione della ex Cava – operazioni in carico alla ditta Castagna Settimo – per presunti reati afferenti il Codice penale e il Testo unico dell'ambiente. Di fatto al privato si contesta di aver praticato un'attività di gestione rifiuti non autorizzata, inquinando il sito con materiali non idonei alla riambientalizzazione. Il Comune di Santo Stefano Magra, indicato dal Pm come parte offesa, ha deciso di costituirsi in giudizio nel procedimento penale. Per farlo, Palazzo civico ha deciso di avvalersi, con un compenso di 6mila euro, dell'avvocato Riccardo Birga, legale di fiducia dell'ente che ha già assistito il Comune nei procedimenti e nei contenziosi inerenti l'ex cava della Brina.