Sarzana - Val di Magra - Tutelare l'ambiente e salvaguardare le attività che operano sul fiume nel rispetto della legalità. Questi gli obiettivi dell'operazione “Clean River” condotta da Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia Provinciale che questa mattina ad Ameglia ha portato alla denuncia di sette persone e al sequestro di cantieri e rimessaggi abusivi sulla sponda destra del Magra in esecuzione dei provvedimenti emessi dalla Procura della Spezia.
Un blitz (QUI) arrivato al termine di un anno di indagini - alle quali hanno collaborato Comune, Parco e Demanio - portate avanti analizzando minuziosamente concessioni del Demanio, insediamenti e attività dei soggetti accusati di invasione di terreni ed acque pubbliche, violazioni al Testo Unico sull’Edilizia, alla Legge quadro sulle aree protette, al Codice dei Beni Culturali ed illeciti relativi al Testo Unico Ambiente.
Ma l'attività di indagine non si ferma qui perché gli agenti sono già al lavoro per risalire ai proprietari delle circa cinquanta barche ritrovate nell'area posto sotto sequestro e dunque da rimuovere, e soprattutto per accertare vari aspetti fiscali compresi i rapporti con i soggetti che operavano abusivamente. I titolari delle imbarcazione non rischiano nulla sotto il profilo penale ma verranno sollecitati a spostarle quanto prima, mentre le strutture saranno abbattute.
L'operazione odierna va però inserita in un contesto più ampio che prevede l'analisi approfondita delle concessioni e il monitoraggio via terra e via acqua da parte di Carabinieri e Fiamme gialle di altri tratti del fiume dove potrebbero sussistere altre situazioni analoghe o zone franche trascurate negli anni da restituire alla collettività.
Per quanto riguarda la bonifica dei circa ventimila metri quadrati sequestrati, se ne parlerà nei prossimi giorni con il Comune pronto ad incontrare la Procura e a fare la sua parte. “Verificheremo tutti gli atti – sottolinea il sindaco De Ranieri – e ovviamente siamo a disposizione perché siamo i primi a voler mettere in ordine e a fare luce su una zona che ha avuto diverse vicissitudini. Da fine anni Ottanta si parla di fare un un parco fluviale in quell'area, per renderla vivibile al di là della nautica – aggiunge – e dopo la bonifica si potrà finalmente affrontare la questione. La situazione andava definita da tempo – conclude – non si capiva a che titolo quegli spazi fossero stati occupati e l'attività investigativa degli inquirenti, che ringrazio, ha fatto emergere anche cose gravi. Siamo pronti a dare il nostro contributo”.