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Cronaca

"Abbiamo ferro da smaltire", funziona la ‘trappola’ tesa dagli agenti

"Abbiamo ferro da smaltire", gli agenti beffano i rom (foto dall'intervento)

A seguito di una segnalazione da parte di un cittadino, in una zona molto nascosta nel territorio di Santo Stefano di Magra, vicino al campo sportivo in località Ghiaia, gli agenti della Polizia locale santostefanese, guidati dal comandante Flavio Toracca, hanno rinvenuto abbondanre materiale sia proveniente da lavorazioni edili e sia elettrico. Gli uomini del Comando si sono pertanto immediatamente attivati e, sotto le direttive del responsabile dei servizi esterni, il vicecomandante Michele Ottolini, dopo diversi accertamenti che li hanno portati anche fuori regione, sono risaliti ai responsabili.

E’ infatti emerso che i dipendenti di una ditta di materiale elettrico della zona, mossi da ‘compassione’, davano ordinariamente del ferro ad alcuni soggetti di etnia rom, in particolare sinti, che si presentavano quasi elemosinando e palesando uno stato di indigenza tale per cui, benché la ditta fosse in regola con ogni tipo di smaltimento, cedeva loro del ferro. Da smaltire, oltre al ferro, sono stati dati anche alcuni scarti di lavorazione e queste persone, e i rom non ci hanno pensato due volte ad abbandonarli in modo illecito.

Sono così finiti nei guai quattro soci di un’azienda per non aver impedito che terzi smaltissero in modo non idoneo determinati scarti di lavorazione attribuibili ai primi, ma le indagini degli inquirenti hanno permesso di accertare molto di più. Infatti la maggior parte dei soggetti di etnia rom che si recano presso le aziende o i cantieri della zona a chiedere il ferro fanno parte di un consorzio amministrato da una persona di etnia rom (anch’essa sinti) pluripregiudicata per reati ambientali e la cui sede è nella provincia di Torino. La ragione sociale di questa ‘azienda’ sarebbe lo smaltimento di rifiuti nel modo corretto, ma, allo stato dei fatti – non è la prima volta che accade – il materiale viene disperso in modo non consono all’attuale normativa.

Gli agenti, rintracciato un contatto telefonico di uno dei rom, lo hanno chiamato spiegando di avere “del ferro da smaltire” e gli hanno dato appuntamento a Santo Stefano, a breve distanza dal Comando della Polizia locale. Sul posto sono arrivati puntuali due soggetti di etnia rom, con un furgone aperto della stessa tipologia di quello utilizzato per prelevare il ferro dall’azienda del posto. Gli uomini del Comando, in borghese, si sono avvicinati e hanno accompagnato i due soggetti a prendere il ferro. Dopo pochi istanti i due hanno capito che l’unico materiale ferroso nella zona era il telaio dell’insegna Polizia locale.
Entrambi denunciati per abbandono di rifiuti, i due rischiano l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 26mila euro.

“Molte volte ci si può fare impietosire – riferisce il comandante Flavio Toracca – dall’apparente o palese indigenza di alcune persone, pertanto si capisce che possa prevalere la volontà di “aiutare”. Resta però il fatto che alcuni sono estremamente spregiudicati ed a questi poco importa se da un loro gesto possa o meno derivare un procedimento penale a carico di chi voleva solo dar loro una mano. Al fine di scongiurare amare conseguenze processuali, il consiglio è quello di procedere sempre con un corretto smaltimento rifiuti affidandosi a ditte specializzate e soprattutto qualificate”.

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