Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente del Parco di Montemarcello Magra Vara Pietro Tedeschi a chi oggi ne ha chiesto a gran voce le dimissioni e ha aspramente criticato la lettera partita ieri da via Paci e indirizzata al presidente della Regione Toti. “Non sono per cacciare le imprese dal Parco – ha puntualizzato nel pomeriggio – ma semmai per auspicare una loro espansione futura, fondamentale per la nostra economia”.
“Forse all’Assessore Mai ed altri suoi colleghi sfugge che, all’inizio del mio mandato, ho trovato un Ente in grande difficolta`: un Piano urbanistico mai attuato, un Piano della nautica dimenticato, imprese in conclamato contrasto ambientale – i frantoi e le darsene a Nord della linea di navigabilita` – a rischio di chiusura per l’imminente intervento della Magistratura in sostituzione, come spesso accade, di una politica inerte ed incapace”. Tedeschi non ha inoltre dimenticato “le 43 discariche che nessuno si era dato la pena di caratterizzare, per capire se le sostanze in esse contenute potevano e possono inquinare le falde idropotabili, con immaginabili conseguenze”.
“Quindi ho dovuto iniziare dalle emergenze – ha difeso il proprio operato – e per di piu` senza un soldo oltre le spese di funzionamento dell’Ente, le quali bastano a malapena per mantenere in vita un’organizzazione che per la sua dimensione consente unicamente di evadere le richieste edilizie a supporto delle istruttorie dei Comuni, e poco piu`. Senza un soldo potevo unicamente far emergere problemi sepolti, promuovere e sollecitare tavoli di lavoro per la ricollocazione delle imprese in contrasto ambientale, evitandone la chiusura, insistere sulla caratterizzazione delle discariche, promuovere una “riforma” che consentisse di migliorare la “governance” dell’Ente e di ottenere, in futuro, le risorse necessarie per bonificare e restituire un territorio, oggi inaccessibile e residuale, all’uso pubblico: aperto a tutti. Non certo “interdetto ai piu`”, come superficialmente afferma l’assessore Mai, male interpretando il mio pensiero”.
“E’ possibile – si chiesto inoltre Tedeschi – che la Regione, da cui questo ente dipende, nei fondi strutturali degli ultimi decenni – e sono miliardi di euro – non sia riuscita a trovare qualche decina di milioni da destinare ad una riqualificazione ambientale attesa da 30 anni?. Il fatto e` che la politica ha sempre visto il Parco in funzione di qualche interesse privato. Ieri del folle progetto del Monte dei Paschi, oggi, a quanto pare, delle imprese della nautica che in esso continuano, legittimamente, ad operare. Non ho mai affermato – ha puntualizzato – che le attuali attivita` produttive debbono trasferirsi, ma che una loro futura espansione, e sottolineo espansione, dovra` avvenire nelle aree dell’Arsenale Militare, soprattutto – e sono d’accordo con Perotti – per quei servizi alla nautica che pare rappresentino il futuro del settore”. “Una voce fuori dal coro – ha affermato ancora il presidente del Parco – che fa rilevare la colpevole inerzia della politica, nel porre con forza la questione della riconversione di un Arsenale militare che va riorganizzato, di certo non e` gradita”.
Infine sulle dimissioni richieste da Mai: “Dovrei darle perche´, sollevando i problemi e tentando di risolverli, dò fastidio al “manovratore” a ridosso delle prossime elezioni Amministrative nelle quali non ho alcuna intenzione di svolgere alcun ruolo?. Non voglio quindi perdere l’occasione per chiedere nuovamente all’Amministrazione regionale quando e come intende bonificare le discariche, quando e come intende affrontare il problema della qualita` delle acque inquinate da scarichi fuori legge e da depuratori che non funzionano, quando e come intende affrontare il tema della biomassa morta in alveo e della salvaguardia degli arenili: non si puo` fare con le chiacchiere e la polemica politica: servono risorse. E scelte difficili, che nessuno ha mai fatto”.