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"70mila metri cubi"

Supermercato Romito, chieste analisi sui terreni

La mozione del consigliere Navalesi: "I materiali per il riempimento, per legge, non devono peggiorare il terreno: facciamo dei campioni". La sindaca: "Non ne abbiamo il potere, cerchiamo strada condivisa e accordi con Arpal".

Il cantiere del nuovo supermercato di Romito

L’attenzione del consiglio comunale di Arcola si rivolge al cantiere recentemente avviato per la costruzione di un supermercato della catena Basko a Romito Magra. L’altra sera in consiglio comunale l’esponente dell’opposizione Alessandro Navalesi (Alternativa per Arcola) ha presentato una mozione che intendeva impegnare l’amministrazione comunale a fare dei campionamenti del suolo oggetto dell’intervento. “Il soggetto attuatore – ha affermato Navalesi anche sulla scorta delle informazioni apprese da Palazzo civico – ha dichiarato che utilizzerà, per il riempimento dell’area, materiali derivanti da impianti esterni autorizzati, cioè aggregati riciclati. Inoltre, sempre il soggetto attuatore ha spiegato che, in particolare, vista la destinazione commerciale del sito, utilizzerà materiali della cosiddetta colonna B, con la conseguenza che saranno apportate migliaia di metri cubi – circa 70mila – di composti inorganici contenenti contaminanti. Parliamo di materiali che, negli stabilimenti autorizzati, sono oggetto di una lavorazione meccanica, e non di una decontaminazione, e che provengono, ad esempio, da fonderie, cartiere, massicciate ferroviarie”.

Utilizzare questi materiali, per Navalesi – arrivando alla richiesta della mozione – potrebbe essere in contrasto con quel punto dell’articolo 184 del Testo unico ambientale che, ha rilevato il consigliere, “spiega come, nell’ambito di queste operazioni, i materiali utilizzati non debbano apportare un impatto negativo sul sito che li accoglie. E io suppongo, essendo sempre stato il sito in questione a vocazione agricola – fino all’altro giorno c’erano i germani e le anatre -, che questa circostanza possa verificarsi. E’ per questa ragione che chiedo che siano disposte analisi del terreno. Se, come presumo, non avendo mai ospitato attività, si rivelerà terreno vergine, il soggetto attuatore potrà fare due scelte: o utilizzare un materiale idoneo, ad esempio quello di colonna A, oppure continuare con la colonna B però mettendo delle protezioni, evitando quella che un domani può essere la percolazione all’interno delle falde di quei materiali presenti nell’inerte di colonna B. L’amministrazione ha l’obbligo di prendere l’iniziativa. Evitiamo, come capitato in altri casi, di trovarci con delle discariche, tra virgolette, autorizzate”.

Il consigliere totiano Gino Pavero ha auspicato “che dietro ogni carico di materiale di sia la dovuta certificazione”, constatando altresì che “siamo con le spalle al muro, ci sono pochi margini di manovra”, e il capogruppo leghista Maurizio Gatti ha espresso “sgomento e preoccupazione, quanto rilevato da Navalesi non è campato per aria. Avremo un’altra discarica? Gli inquinanti apportati ce li ritroveremo dentro le falde acquifere?”. Non è mancato l’intervento della sindaca, Monica Paganini, che ha respinto la mozione di Navalesi, per lo meno così redatta. “In caso di violazioni – ha affermato la prima cittadina di centrosinistra – non devo pensarci io come politico, ma gli organi preposti. Io non sono obbligata a chiedere le analisi né posso farlo, non ho quel potere. Dobbiamo trovare un altro percorso, che vada nella direzione di verifiche puntuali e del pieno rispetto del Testo unico sull’Ambiente, un percorso che formuli un impegno veramente spendibile e che ci faccia sentire tutelati da Arpal, da Asl, gli enti preposti ai controlli, con i quali possiamo anche stringere accordi. Siamo in tempo per agire in questo modo, mettiamoci a tavolino anche in commissione capigruppo in vista del prossimo consiglio comunale, che sarà il 9 marzo”. E così, tracciata questa strada dalla sindaca, si è votato – ok unanime – per rinviare le pratica alla prossima seduta del consiglio arcolano, che verosimilmente accoglierà una versione rivista e condivisa del documento presentato da Navalesi.

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