Giacigli di fortuna, sporcizia e degrado. È il triste spettacolo che si sono trovati di fronte i Carabinieri della compagnia di Sarzana che all’alba hanno effettuato il blitz all’interno di Villa Ollandini. Un’operazione che ha portato all’identificazione e alla denuncia di cinque marocchini senza fissa dimora, ha riportato di stretta attualità la situazione della struttura, un tempo elegante polmone verde della città e da troppo tempo rudere in stato di abbandono. Questo nonostante negli ultimi tre anni il futuro dell’area si stato spesso al centro del dibattito politico e amministrativo, con le idee di rilancio e riqualificazione più volte proposte ma mai partite concretamente.
L’ultimo capitolo della vicenda porta infatti all’aprile scorso quando il consiglio comunale aveva approvato l’accordo di programma fra Comune e l’immobiliare di Cassa Depositi e Prestiti per la variante all’intervento di riqualificazione del complesso. Un passaggio accolto allora come “un momento storico” dalla maggioranza allora guidata da Alessio Cavarra e come una “speculazione edilizia” dall’opposizione che aveva criticato in particolar modo sulla manutenzione ordinaria e straordinaria del parco pubblico che sarebbe rimasto al Comune. L’accordo prevedeva infatti la ristrutturazione a carico del privato dell’ex limonaia, del parco e della casa del custode che sarebbero state poi restituite alla città, mentre la parte della villa sarebbe rimasta a CdP per la costruzione di appartamenti.
Un iter che, almeno per quanto riguarda l’area verde, avrebbe dovuto concludersi a sei mesi dal parere della Regione che ad oggi non è ancora arrivato e che invece potrebbe giungere entro breve tempo. Già in campagna elettorale infatti Cristina Ponzanelli, poi diventata sindaco, aveva espresso forti perplessità sul progetto e in particolare proprio sulle condizioni di gestione del parco. Tema che è stato anche al centro degli incontri intercorsi in questi mesi fra la nuova giunta e Cassa Depositi e Prestiti e che l’amministrazione spera possano portare ad alternative positive sbloccando così una situazione che nel 2019 potrebbe definitivamente ripartire verso l’attesissima riqualificazione.