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'biosfera mab'

Luni entra nella riserva Unesco dell’Appennino

Il comune della Val di Magra ha dato la propria adesione al progetto 'Man and the biosphere' per la realizzazione di nuove idee per lo sviluppo sostenibile.

Veduta della Val di Magra e del Golfo della Spezia dalle Alpi Apuane, sentiero Foce Pianza-Foce del Canaletto (2010)

Dopo aver a lungo – e al momento invano – lavorato per entrare con Castelnuovo all’interno del Parco di Montemarcello Magra Vara, il Comune di Luni ha aderito al progetto che vede l’allargamento della riserva di biosfera Mab Unesco dell’Appennino Tosco Emiliano. L’Unesco promuove infatti il programma “Man and the Biosphere” allo scopo di individuare e certificare nel mondo i territori più idonei alla sperimentazione e realizzazione di nuove idee per lo sviluppo sostenibile, programma che ad oggi conta nel mondo 701 siti in 122 Paesi di cui 19 in Italia e che ha come finalità: lo sviluppo economico sostenibile sul piano ambientale culturale e sociale; la conservazione della biodiversità e della diversità culturale; il supporto logistico ad attività di ricerca educazione e formazione anche attraverso l’adesione a reti europee e mondiali tra riserve.

Nel corso dell’ultima seduta infatti il consiglio comunale ha dato via libera all’adesione al progetto che con questo processo di allargamento mira a “favorire la crescita ed il coordinamento di una rete di territori di qualità come laboratori di apprendimento finalizzati a promuovere ed attuare la sostenibilità, a mantenere e sviluppare le diversità ecologiche e culturali e a garantire i servizi eco-sistemici per il benessere umano”.
Condividendo “i principi del programma MAB UNESCO e gli obiettivi specifici di sviluppo sostenibile e conservazione della biodiversità della Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco emiliano”, il consiglio comunale ha così approvato l’ingresso nella Riserva di Biosfera dell’Appennino Tosco Emiliano secondo la perimetrazione e zonizzazione predisposta, impegnandosi ad assicurare “il dovuto sostegno per la conservazione e lo sviluppo del comprensorio indivudato e per cogliere le opportunità e gli impegni derivanti dalla partecipazione al programma Mab Unesco”. Con gli ultimi ingressi la riserva dell’Appennino passa così da 34 a 79 comuni.

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