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Le vasche anti alluvione che d’estate diventano parcheggi pubblici

Ad Ameglia un progetto che prevede la realizzazione di casse di laminazione in località Fiumaretta e Bocca di Magra.

Dragaggio a Fiumaretta

Ieri l’amministrazione comunale di Ameglia ha presentato un importante progetto in ambito di difesa del suolo, a livello di studio di fattibilità tecnica ed economica, denominato “Interventi di mitigazione del rischio residuo in località Fiumaretta e Bocca di Magra”. Le opere studiate sono al servizio del tratto terminale del Canale Fabbricotti a Fiumaretta e del Fosso Bozon a Bocca di Magra. La necessità di andare ad intervenire con delle opere idrauliche nasce da una duplice motivazione: la realizzazione degli argini bassi e la scarsa capacità dei due canali di smaltire le portate transitanti al loro interno. Più precisamente, nella realizzazione degli argini bassi sono state previste numerose portelle a clapet, che in caso di innalzamento del fiume Magra, recettore principale, si chiuderebbero impedendo potenzialmente lo smaltimento delle acque meteoriche provenienti da monte, provocando così allagamenti nelle zone più depresse. Questa problematica, unita alle insufficienti dimensioni delle sezioni idrauliche del canale Fabbricotti e del Fosso Bozon necessarie a far defluire le loro rispettive portate, ha spinto l’amministrazione comunale a studiare delle opere utili ad aumentare la sicurezza e ridurre quindi il rischio residuo di allagamento. Il progetto prevede quindi la realizzazione di due casse di laminazione, una in corrispondenza dell’area della Sergiunca ed una tra via Sans Facon e via Santa Croce.

L’opera di Fiumaretta, situata prima dell’abitato tra la strada statale 432 e la via dei bagni, verrà realizzata seguendo la perimetrazione prevista dal piano spiagge ed avrà una superficie di 22.000 mq con un’altezza massima al suo interno di un metro. Nella frazione di Bocca di Magra l’opera verrà ubicata nell’area delimitata dalle strade comunali sopra citate e le dimensioni previste sono pari a 12.000 mq di superficie, con un’altezza massima di invaso pari a 1.90 metri. Queste strutture avranno funzione di laminazione nei periodi autunno-invernali, per poi trasformarsi in parcheggi pubblici nel periodo estivo. Il loro costo oscilla tra gli 1.2 e gli 1.5 miloni di euro in funzione delle scelte che verranno prese nei livelli di progettazione successivi e quindi più dettagliati. Nel frattempo, restando sempre in tema di dissesto idrogeologico, lo stesso incarico di progettazione verrà completato con il dimensionamento di 6 impianti idrovori interrati, che permetteranno lo scarico nel fiume Magra delle acque meteoriche, a tergo dei muri d’argine, in concomitanza con la piena dello stesso. Gli impianti idrovori ad immersione, rispetto alle previste pompe amovibili da posizionare nei basamenti appositamente realizzati lungo le arginature, permetteranno di avere una maggiore sicurezza, più praticità ed affidabilità ed anche a livello paesaggistico porteranno un notevole miglioramento azzerando l’impatto visivo sul territorio.

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