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La precisazione di Recos: “Impianto biogas? Un incidente ogni 21.700 anni”

Un render del biodigestore a Saliceti

In relazione alla lettera del Comitato No Biodigestore pubblicata su alcune testate il giorno 6 dicembre 2019, e in particolare in riferimento alle fonti di informazione citate rispetto all’argomento della presunta pericolosità del biodigestore, ReCos intende precisare che l’articolo citato dal Comitato riguarda carenze progettuali e costruttive di piccoli impianti agricoli, “con standard e livelli qualitativi non paragonabili agli impianti industriali e in particolare all’impianto in progetto nello spezzino, inseriti inoltre in un contesto normativo notevolmente meno rigoroso di quello italiano.”

A garanzia di una corretta informazione, ReCos intende pertanto fornire i dati derivanti “dall’autorevole studio “Analysis of accidenti in biogas production and upgrading”, pubblicato in Renewable Energy nel 2016, che ha analizzato ben 16.000 impianti nell’arco di 19 anni”:
– gli incidenti in impianti di biogas con lesioni alle persone interne al sito sono equivalenti a 1 evento equivalente ogni 21.700 anni
– Gli incidenti mortali riferiti a persone interne al sito sono equivalenti a 1 evento equivalente ogni 76.900 anni
– Non sono mai stati registrati danni a persone fisiche fuori dal perimetro dei siti indagati
– Gli incidenti sono definiti tutti “trascurabili”o “accettabili” secondo le matrici di rischio
scientifiche

“Assodato che nessuna attività umana, anche la più semplice e quotidiana, è del tutto esente da rischi, a mero titolo di comparazione – si legge nella nota -, si fa notare che, secondo i dati Istat2017 gli incidenti stradali hanno una probabilità di provocare lesioni alle persone 64 volte superiore rispetto al rischio di un operatore di impianto di biogas. Non per questo si smette di guidare”.