Sarzana - Val di Magra - S'è svolto venerdì scorso a Sarzana, nella sala conferenze della Casa della salute, l’annunciato convegno promosso dal consorzio Cometa, dalla Caritas e da altre associazioni sul tema del gioco d’azzardo. La grande partecipazione di pubblico (diverse persone non hanno potuto entrare nella sala) ha confermato l’attualità di un tema, del resto messa in risalto anche dai dati davvero allarmanti che sono emersi dalla relazione dell’esperto Enrico Malferrari e da altri interventi. In Italia, sulla base dei dati del 2016, in un solo anno sono stati giocati nelle macchinette dei locali pubblici o specializzati, online o in altre forme “autorizzate” ben novantacinque miliardi di euro, una somma davvero enorme.
Nella sola città di Sarzana, con in tutto ventimila abitanti, sono stati giocati quarantasette milioni di euro. Questo ci dice che a Sarzana, città tutt’altro che ricca in tempi di crisi economica, si gioca più che in altre città italiane. In media, chi gioca perde almeno e comunque il venti per cento del suo denaro. Il gioco, in tali condizioni, diventa patologico, e gli
interventi al convegno lo hanno messo bene in risalto. Oggi, in Italia, almeno un milione di persone sono “a rischio” di malattie, ed una su quattro si trova già in una situazione patologica, tale da compromettere la sua salute mentale e fisica, oltre che quella di chi le è vicino. Cometa e le associazioni coordinate da don Franco Martini, insieme ad altre, hanno puntato su forme di auto-educazione, attraverso gruppi di discussione e di confronto. In quattro, tra i presenti, hanno
preso la parola per ringraziare Cometa del fatto che sono state aiutate a non giocare più ed a ricompattare così le proprie famiglie. Al termine, si è convenuto di fisssare un nuovo incontro dopo le ormai imminenti elezioni comunali di Sarzana per continuare la formazione e per “aiutare” gli amministratori a prendere adeguate iniziative di contrasto al gioco.