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A sarzana arriva a 126 persone

Consiglio diviso sul reddito di cittadinanza, per i ‘puc’ non resta molto

Ratificata la variazione urgente al bilancio del Comune che ha ricevuto 85.600 euro per i progetti di utilità collettiva.

Consiglio comunale Sarzana 19 ottobre 2020

Fra le variazioni urgenti al bilancio all’ordine del giorno, il Consiglio comunale di Sarzana nella seduta odierna ha approvato anche quella relativa agli 85.600 euro per il fondo povertà ricevuti dall’ente per la realizzazione di “progetti di utilità collettiva” che vedono il coinvolgimento dei percettori del reddito di cittadinanza, in progetti utili in ambito sociale, culturale, ambientale, formativo e artistico al servizio della comunità.
Somma che, come emerso dal vivace dibattito in forma telematica, viene in buona parte impiegata tramite bando per l’acquisto di materiali (circa settemila euro), individuazione di un coordinatore (27 mila euro), di un soggetto del terzo settore che organizzi i progetti (25mila euro) e di un supporto amministrativo per la gestione del fondo povertà (circa 5.000 euro). Quote consistenti sulle quali l’opposizione ha sollevato numerosi interrogativi che hanno trovato le risposte del direttore del Distretto sociosanitario Capellari, il quale ha fatto chiarezza su “una partita particolarmente complessa e articolata come quella dei Puc”.

E’ infatti emerso come un numero ristretto dei circa 126 percettori del reddito di cittadinanza siano idonei all’impiego nelle attività previste nei progetti e come attualmente ne siano stati individuati solo quindici. Per quanto riguarda l’individuazione del coordinatore è stato specificato come sarà scelto tramite agenzie interinali in base al costo orario più basso e con compenso indicato da contratto nazionale. Il suggerimento agli enti di rivolgersi a realtà del terzo settore è invece arrivata da Anci Liguria. Quanto al presunto ritardo nell’avvio dei percorsi stigmatizzato sempre dai banchi dell’opposizione, Capellari ha spiegato come il decreto ministeriale sui Puc sia arrivato solo ad ottobre 2019 e come l’emergenza Covid abbia portato al blocco della attività fra marzo e luglio.

Spiegazioni che non hanno comunque smorzato il botta e risposta fra maggioranza – contraria allo strumento del reddito di cittadinanza ritenuto “un fallimento totale” – e l’opposizione che ha rimarcato anche il ritardo sull’avvio del bando per le borse lavoro, ricevendo in risposta accuse nemmeno troppo velate sulle modalità di assegnazione nelle giunte precedenti alle quali gli interessati hanno replicato di rivolgersi alla Procura.
Alla fine la pratica è stata approvata nonostante le astensioni di Raschi (Italia Viva), Mione e Mazzanti (In azione per Sarzana) e i voti contrari di Casini (Siamo Sarzana), Castagna e Lorenzini (Pd).

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