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Accoglienza, migrazioni e Fede a confronto

"Accoglienza e integrazione dei migranti nella tradizione delle fedi religiose"

Si è svolta nei giorni scorso a Sarzana la conferenza su “Accoglienza e integrazione dei migranti nella tradizione delle fedi religiose”, organizzata dagli “Amici di padre Damarco” e da “Voltalacarta”. Spunti e contributi sono stati offerti da Gaetano Lettieri, storico del cristianesimo e docente alla Sapienza di Roma ed alla “Lateranense”, e da Nader Akkad, imam di Trieste, direttore di scuola coranica e delegato interreligioso.
“Il rapporto fra migrazioni e religioni viene spesso rappresentato come critico – ha spiegato il moderatore Egidio Banti –: chi ha una qualunque formazione religiosa è invece consapevole che la religione non può essere chiusura, bensì apertura verso gli altri”. “L’Islam autentico – ha detto l’imam, originario di Aleppo – vede accoglienza e integrazione come concetti principali della fede: il diverso è una ricchezza, un dono voluto dal Signore e non un peso. Il Corano parla di gente, non solo di fedeli”.
Poi, sul concetto di migrazione: “Anche Abramo è stato costretto ad emigrare e i mussulmani lo ricordano nelle loro cinque preghiere giornaliere. Nella storia, furono loro i primi a trovare accoglienza presso i cristiani in Abissinia per sfuggire alle torture. L’accoglienza per noi è un dono di Dio”.
Considerazioni condivise da Lettieri: “Islam e Cristianesimo hanno in comune un’esperienza fondativa di accoglienza e di rivelazione, nella quale il migrante ha un punto di vista privilegiato, in quanto viene chiamato ad uscire dalla propria identità. L’Islam ha certo dei ritardi, come il diritto alla laicità o la parità fra i sessi, ma l’islamico non è solo un rozzo terrorista che arriva e che deve essere neutralizzato”. Lettieri ha poi parlato del problema della mancanza di “un approfondimento culturale verso le religioni: il salto di qualità può essere quello di insegnare nelle scuole nozioni di storia degli altri culti, ma non a scapito della religione cattolica”.

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