Sarzana - Val di Magra - Riceviamo da Paolo Bufano e pubblichiamo: "In queste festività 'dimezzate' dal virus, per chi - con le dovute cautele - percorre strade e piazze del centro storico per fare acquisti o accoglie i clienti nel proprio negozio, la musica - natalizia e non - diffusa capillarmente a cura di Comune ed esercenti rappresenta certamente un conforto ed uno stimolo.
Un sollievo però non privo di significative controindicazioni. Ci sono diverse persone seriamente malate, lungodegenti, dietro i vetri delle finestre a qualche centimetro dalle quali sono collocati gli altoparlanti. Ci sono persone, dietro quelle finestre, che lavorano o studiano e hanno bisogno di concentrazione e raccoglimento.
Possiamo chiedere loro un sacrificio di qualche settimana (ringraziandoli sentitamente per il loro civismo e la loro sopportazione), ma ci chiediamo: "Perché quella musica sostenuta e ripetitiva non cessa alle 19,30, quando chiudono gli esercizi commerciali, ma continua fino ad oltre le 21,00, quando in giro non c'è più nessuno, i negozi sono chiusi, e le strade e le piazze deserte rimbombano inutilmente di suoni oggettivamente molesti per i residenti per intensità, monotonia ed invasività?"".