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"La relazione agronomica indicava solo tredici pini da abbattere"

I consiglieri di opposizione di "Insieme per Ameglia" pubblicano la perizia relativa all'abbattimento di Fiumaretta: "Sindaco e giunta spieghino i veri motivi".

Pini tagliati a Fiumaretta

“Tredici esemplari sono da porre in abbattimento: esemplari palesemente compromessi, sottoposti, su cui l’approfondimento del livello di indagine si configura come un non senso agronomico, economico e paesaggistico”. È quanto si legge nella perizia firmata il 4 giugno 2019 dal professor Sorbara e svolta per conto di Anas in merito ai pini di Fiumaretta poi abbattuti nei giorni scorsi. “Ecco la relazione agronomica commissionata da Anas – scrivono i consiglieri di Insieme per Ameglia pubblicando il documento – e menzionata dal sindaco nella sua ordinanza per abbattere 75 pini, di cui solo 13 malati”.

L’elaborato consegnato in estate ad Anas – responsabile del tratto stradale della litoranea – è stato eseguito con la collaborazione dell’agronomo Matteo Littardi e del ‘tree climber’ Enrico Gattone seguendo tutte le procedure di approfondimento del caso.
Si legge infatti come “diverse piante manifestano difetti di forma riconducibili a una non corretta gestione post impianto” e sia quindi necessario “predisporre interventi di potatura adeguati ed eseguiti da personale qualificato”. Nelle conclusioni legge quindi come “sussiste la necessità di non alterare significativamente la massa verde infrapponendo importanti interruzioni di continuità che esporrebbero il filare a condizioni di ventosità nuove rispetto a quanto erano abituati ad affrontare. L’analisi dei ceppi rimasti da abbattimenti precedenti indica che storicamente non ci sono stati schianti per cedimento radicale. A seguito dei difetti riscontrati e degli approfondimenti realizzati sono state emesse una serie di prescrizioni di cui il proprietario dovrà dar corso entro il periodo di validità dell’indagine”.

“In merito allo sciagurato taglio dei pini a Fiumaretta – dichiarano i consiglieri – possiamo affermare senza timore di smentita che non c’erano i presupposti per l’ordinanza contingibile e urgente del sindaco. Se davvero voleva prevenire ed eliminare gravi pericoli bastava chiudere la strada per il periodo dell’allerta rossa senza abbattere una pineta. Il Sindaco scrive che “dall’indagine agronomica emerge come un gran numero di alberature sarebbero da abbattere in tempi  brevi mentre le restanti in mancanza di continuità del filare vedrebbero pregiudicata la stabilità e la resistenza al vento”. Nell’indagine agronomica  commissionata da Anas é emerso che il numero delle piante da abbattere erano 13 su 75. Non c’è scritto che erano tutte da abbattere, non c’è quindi un motivo tecnico per il taglio di 62 piante sane. Se l’urgenza è stata ravvisata nello stato di allerta, segnaliamo che da giugno al 18 dicembre sono stati dichiarati altri stati di allerta e in quelle occasioni i pini non sono stati tagliati. Il Sindaco ha emesso l’ordinanza il 18 dicembre con cui ha ordinato ad Anas di tagliare i pini, e il giorno dopo, di buon mattino, una ditta inaricata da Anas proveniente da fuori provincia era già al lavoro. A noi pare strano. che il taglio non fosse stato programmato con Anas. Insomma pare evidente che l’abbattimento dei 13 pini non era urgente e che comunque secondo la relazione agronomica e la scelta di tagliarli invece tutti appare – per il momento – veramente incomprensibile! Perché non sono stati tagliati i 13 pini malati e sostituiti con altri 13 pini sani? Spieghino il Sindaco e la Giunta i veri motivi di questo taglio ai cittadini”.

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