LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

Una storia spezzina

Una storia spezzina

Quando si pedonalizzò il centro storico e furono introdotti i parcheggi a pagamento

di Alberto Scaramuccia

Import 2020

In cima alla Spallanzani abitavano i miei genitori, quante volte l’ho percorsa! Ebbene, anche sembra incredibile, non ricordo, per quanto mi sforzi, quale era il suo aspetto prima che si praticasse il traforo che aprì la galleria. Ho la stessa amnesia quando penso a come funzionava il traffico fino a vent’anni fa quando il centro città fu quasi integralmente pedonalizzato. Oggi percorrendo le vie a piedi, capita che mi chieda dove erano le fermate degli autobus, quali erano le strade a senso unico, come si faceva a camminare, per esempio, in via Prione che è così stretta di natura. Certo che il passeggio del sabato pomeriggio non sarebbe potuto nascere se i veicoli avessero continuato a girarci in mezzo.

Quella della pedonalizzazione fu una vera rivoluzione che trasformò dal profondo stili di vita consolidati da decenni e fu anche tanto distruttiva delle antiche abitudini deambulatorie se, parlo per me, ha cancellato l’immagine del modo precedente che avevamo di spostarci. Artefice del cambiamento fu Giorgio Pagano che nella campagna elettorale del ’97 che l’avrebbe portato alla prima sindacatura, annunziò l’introduzione, se avesse vinto, dei parcheggi a pagamento in città. Una volta eletto, diede il via al Piano Urbano del Traffico che, tradotto nell’acronimo PUT, si visualizzò in una simpatica piovra. Un fiore in un tentacolo, altri due ad abbracciare la macchinetta per pagare il parcheggio mentre con un altro si tiene alla maniglia dell’autobus, lo chiamano Octoput, mes-ciüa di octopus, piovra in inglese, con put. L’animaletto, alle spalle una panchina immersa nel verde dei giardini, guarda ammiccante dalle pagine di un volantino per spiegare i nuovi modi della circolazione.

Il pagamento del parcheggio limita l’uso delle macchine, il potenziamento dei bus incentiva al servizio pubblico, ma la grande trasformazione è la creazione di un grande spazio urbano in cui si può camminare senza dover badare ai semafori. Si eccettui qualche recente modifica, è la situazione dentro la quale ci muoviamo oggi. Inizialmente, molte furono le proteste alzate dagli esercenti di attività commerciali che temevano di perdere clienti cui le nuove disposizioni proibivano di parcheggiare di fronte al negozio in cui avrebbero effettuato l’acquisto. Mi pare, vedendo di quanto pubblico godano i negozi di, per esempio, via Prione, che le proteste fossero ingiustificate a fronte anche di una migliore qualità dell’ambiente. La cosa strana è che tali provvedimenti sono stati presi dovunque al mondo, indipendentemente dal colore dell’amministrazione. Ma quanto ci condiziona l’ideologia!