- Gentile Redazione,
Vi espongo lo spiacevole problema capitatomi stamattina, per un "buco" nelle disposizioni regionali relative al coronavirus. Sono residente in provincia della Spezia, ma per motivi lavorativi, e anche medici (assistenza a una persona cara che necessita di terapia oncologica), vado per due o tre giorni alla settimana a Milano. A febbraio mi è stata comunicata dal medico presso cui ero in cura in Liguria la necessità di un intervento chirurgico per asportare parte di un organo malato, con sospetto tumore maligno. L'intervento è stato programmato per il giorno 9 marzo. Mercoledì e giovedì scorsi ho effettuato le visite prericovero; avevo correttamente informato il medico della mia permanenza a Milano nei giorni precedenti e lui, altrettanto correttamente, li aveva comunicati all'ospedale, tanto che avevo dovuto specificare di non essere stato nella "zona rossa" di Codogno. Tutto a posto fino a stamattina alle 7, ma quando mi sono presentato in reparto per l'operazione ho avuto la sgradevole sorpresa di essere rimandato indietro perché proveniente da quella che da ieri sera è zona arancione. Non è stato possibile nemmeno farmi il tampone perché non è (ancora?) previsto: fino a domenica sera chi veniva da Milano, Pavia,Parma o Domodossola era equiparato a uno spezzino, ed essendo residente in Liguria non rientro nei soggetti sottoposti alle misure dell'ordinanza. Ordinanza che peraltro ho seguito autonomamente, addirittura anticipandola comunicando, come ho detto sopra, al medico e all'ospedale, al quale sono andato stamattina certo non per turismo ma per un'operazione non da codice rosso ma comunque non lieve, visto il sospetto di tumore. Mi è stato detto che entro 24/48 ore prenderanno una decisione. Chiaramente questa situazione sarà comune - spero solo per quanto riguarda il pendolarismo con Milano, certo non per l'aspetto medico - a tanti liguri. Vi scrivo affinché chi è preposto a farlo trovi e formalizzi una soluzione che tenga conto delle esigenze degli operatori e dei ricoverati nell'ospedale, ma anche del profondo disagio, per non dire angoscia, di chi attende di sapere, tramite l'intervento chirurgico, con quale problema dovrà rapportarsi in futuro.
LETTERA FIRMATA