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Ex dipendenti Ecology group, Furletti e Quber: "Da Acam e Promostudi affermazioni senza fondamento"

Pulizie

Nove lavoratori, già dipendenti del Consorzio Stabile Ecology Group, hanno lavorato negli appalti conferiti a tale Consorzio da Acam e da Promostudi.
Questi nove lavoratori non hanno percepito né gli ultimi stipendi né il Tfr.
Ritenendo che sussista una responsabilità per i pagamenti anche delle appaltanti Acam e Promostudi, oltre che dell’insolvente Consorzio Ecology Group, le hanno convenute in giudizio.
A fronte del problema di nove persone che hanno lavorato alcuni mesi senza percepire un solo euro e che sono in grave difficoltà, il Presidente Promostudi e l’Amministratore Delegato di Acam affermano che i loro Enti / Società non hanno alcuna responsabilità in quanto pubblici.
Fermo restando che sarà il Giudice a decidere, riteniamo le loro affermazioni prive di fondamento.
Promostudi è, ai sensi dell’art. 2 del suo statuto, “persona giuridica privata”.
Acam, invece, ha sì soci esclusivamente pubblici (Provincia e Comuni) ma è una Società per Azioni che opera con le regole del diritto privato e, quindi, è responsabile dei crediti dei lavoratori subordinati delle Ditte appaltatrici.
Se così non fosse, tutte le centinaia di assunzioni senza concorso che ha effettuato e le decine di superminimi che ha corrisposto sarebbero illegittime, in quanto tali da annullarsi, e fonte di responsabilità dei suoi organi societari per danno erariale.
Non è così, ma eviti il dr. Garavini di indossare la veste del “pubblico” o del “privato” a seconda delle convenienze del momento.
Se l’amm. Nascetti ha avuto la sensibilità di esprimere la sua solidarietà ai lavoratori non pagati, e lo apprezziamo, al contrario l’amministratore delegato di Acam ne è stato privo.
Non solo, ma, con maliziosa scorrettezza, cerca di mettere lavoratori contro lavoratori, sostenendo che se l’Acam perderà la causa non saranno i contribuenti spezzini a pagare, ma i lavoratori di Acam che saranno chiamati a nuovi sacrifici.
La storia si ripete: della “mala gestio” dei predecessori di Garavini (e di chi li ha nominati) hanno pagato le conseguenze sia i cittadini che i lavoratori di Acam.
I cittadini hanno Comuni più poveri perché il dr. Garavini ha “salvato” un pezzo di Acam vendendo l’altro pezzo, quello più ricco, che era di proprietà dei Comuni che ora non ne sono più proprietari.
I lavoratori di Acam hanno subito demansionamenti, Cassa Integrazione e contratti di solidarietà.
Così come i predecessori di Garavini e i politici che li hanno nominati e non hanno vigilato (anzi!) meglio avrebbero fatto ad evitare la dissennata politica degli sprechi, così il dr. Garavini, anziché giocare alla politica dei “lavoratori contro lavoratori”, meglio avrebbe fatto a vigilare sullo stato di salute di Ecology Group durante l’appalto e non a latte versato.
Tale obbligo incombe agli appaltanti, altrimenti si configura una culpa in vigilando a causa della quale sono chiamati a pagare.