- Gentilissima redazione,
mi rivolgo a voi perché vorrei che venisse pubblicato questo mio sfogo, visto che nonostante ripetute mail agli organi istituzionali competenti non ho mai ottenuto risposte.
Alla Spezia tornano gli untori del Covid. Chi sono? I gestori dei circoli.
Mi spiego meglio.
Sono una cittadina dominicana, venuta in Italia non per delinquere ma per lavorare. Gestisco da molti anni un circolo con regolare licenza per la somministrazione di bevande e cibo. Il circolo oltre a essere prevalentemente frequentato da connazionali ha anche molti soci italiani. Durante questo periodo di emergenza sanitaria ho chiuso e riaperto come tutte le altre attività, rispettando tutte le norme igienico - sanitarie previste per legge.
Dalla data del 29 novembre con il passaggio da fascia arancione a quella gialla, ho riaperto il locale come da disposizioni fino alle 18 solo ai soli soci tesserati poi chiudevo e rimanevo all'interno da sola fino alle 22 per l'asporto in caso di prenotazioni.
Poi, a seguito di un controllo da parte della Polizia municipale, ho dovuto chiudere perché mi è stato detto che i circoli devono rimanere chiusi.
Allora mi chiedo una cosa: secondo voi è giusto che io debba chiudere perché la mia attività è censita come circolo mentre invece il connazionale che ha la solita attività ma censita come bar può rimanere aperto?
Questa mi sembra pura follia, pregiudizievole e vessatoria il cui scopo è solo quello di creare disagio sociale e malumore. E' la guerra dei poveri.
Il Covid si prende solo nei circoli e non al bar.
Questa è follia.
PILIER