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"Pischedda rinunciò a parte del suo compenso per farmi rinnovare il contratto"

Il ricordo di Luca Della Torre: "Un uomo che ha dato tantissimo alla città".

Luca Della Torre

Oggi è un giorno molto triste per me. Ho iniziato la mia carriera in Comune proprio con Antonello che mi ha insegnato gran parte di quello che so. Con lui ho vissuto momenti bellissimi, con lui ho imparato che fino all’ultimo secondo c’è sempre qualcosa che si può fare. E’ stato un Maestro ma anche un caro amico che mi ha aiutato in momenti difficili anche della mia vita privata. Ricordo che il primo lavoro che mi ha fatto fare è stato spazzare le scale del palazzo delle poste poiché nel pomeriggio, era il 2001, avremmo dovuto inaugurare le “cravatte” di Cosimo Cimino che erano stato “annodate” ai pini di Piazza Verdi che oggi non ci sono più. Ci restai proprio male perchè avrei dovuto fare l’addetto stampa, un ruolo più intellettuale. Ma ben presto capii che si trattava di un momento in cui Antonello testava la mia duttilità. Da li in poi fu un crescendo lavorativo che dallo spazzamento delle scale mi portò ad imparare tutto del Teatro. Il mio contratto prevedeva un impegno di 3 mesi con il Civico, restai li 7 meravigliosi anni. Di cui gli ultimi 5 lavorando fianco a fianco col Maestro. Anche solo ascoltare una sua telefonata ti insegnava qualcosa. L’ultimo anno al Civico fu particolarmente tribolato per il mio lavoro, non c’erano risorse per rinnovare il mio contratto. Antonello chiese di destinare a me parte del suo compenso da direttore artistico. Un gesto che non dimenticherò mai e che mi ha consentito, negli anni di stabilizzare la mia posizione in Comune fino a diventare addetto stampa.
La città perde un uomo che alla Spezia ha dato moltissimo e ha contribuito alla sua crescita culturale ed artistica e per questo dobbiamo essergli grati.
Grazie Antonello, ti voglio bene.

Luca Della Torre