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Il demanio vende...

"Peracchini preservi almeno una delle gallerie antiaeree"

L'ingresso di uno dei rifugi antiaerei

Come riportato nel vostro recente articolo si osserva ancora una volta una “vendita” di beni in stato di abbandono da parte del demanio. La situazione econonica dello stato lo rende obbligatorio, e non ci sono in effetti motivi concreti per opporsi al riuso di molti beni ridotti a rudere. Non sfugge però il costante “stillicidio” di beni di elevata rilevanza testimoniale senza un preventivo disegno culturale a monte. Ogni bene subisce una valutazione individuale (spesso senza rilevare pregi architettonici importanti) senza un raffronto di sistema. Nel caso dei rifugi, che sono diverse decine in cittá, non si è ancora sentita una sola parola da parte delle istituzioni sulla conservazione testimoniale almeno di una di esse, a documento delle ferite di guerra patite dalla cittadinanza. Il successo della mostra “ricoveri antiaerei” allestita in galleria “Sella” in centro dalla associazione “Dalla parte dei forti” con oltre 20.000 presenze in due mesi ha dimostrato quanto a questa memoria tengano i concittadini.

Saul Carassale