LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

"Noi delle Cinque Terre dovremmo aprirci di più al Tigullio per un’unica riviera di levante"

Camogli

Distretto turistico? Tutta questa roba che leggo mi sa tanto di nostalgie per Lunezia, ma noi che cosa c’entriamo? Agenzie turistiche lungimiranti da tempo elaborano progetti ampi, che non tengono conto di confini amministrativi o di campanile ma che colgano invece le eccellenze includendole in un unico pacchetto. Forse è così che nascerà un distretto.
Nel frattempo a mio parere dovremmo vincere le resistenze sciocche tra i borghi della riviera ed aprirci di più al Tigullio, sino ai confini della città metropolitana. Rafforzarci sul nostro territorio attraverso la condivisione di obbiettivi comuni.

Personalmente credo che ad esempio che continuare a parlare di un comune unico delle Cinque terre sia riduttivo (senza peraltro riuscire a realizzarlo e tenere conto che non arriviamo complessivamente a 5mila abitanti). Dobbiamo entrare nell’ottica della riviera unica di levante (che è forse già un piccolo distretto). Questo non vuol dire non dialogare con Sarzana e Toscana che sembrano più che altro impegnate in questa fase a volerci fagocitare profittando anche della disperata situazione politica spezzina che somiglia tanto alla leggenda riomaggiorese delle botti e la luna. I nonni contadini hanno raccontato un’insolita leggenda: quando gli abitanti di Riomaggiore cercarono di rubare la luna.
Per arrivare sul pallido satellite, gli abitanti del villaggio si servirono delle loro botti: centinaia di botti in cui solitamente mettevano ad invecchiare il loro pregiato vino. Ne fecero una torre altissima che si perse nel cielo – ma la luna era ancora irraggiungibile. Ad occhio e croce, mancava ancora una botte per poter arrivare a prenderla. Allora, poiché ormai le botti erano esaurite, ebbero un’idea folgorante: togliere la prima dalla pila per poterla porre in cima. Detto fatto: gli uomini più robusti tolsero la prima, quella che poggiava sul terreno. Ne seguì una specie di terremoto, e la torre crollò di colpo, costringendo gli abitanti di Riomaggiore a rinunciare all’impresa.

Lavoriamo come operatori con proposte che vadano nel nostro interesse che tra l’altro significa servizi ed amministrazioni efficienti che non coincide affatto con la difesa di una miriade di piccole municipalità quasi tutte inefficienti e comunque ormai stantie. Lavoriamo a rafforzare il Levate, Tigullio compreso: è nell’interesse di tutti. Poi assieme si vedrà. Cominciamo a crescere aprendoci di più e proviamo a disegnare un futuro che possa essere positivo per le nostre comunità.