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Convivere con il virus

"Negozi e ristoranti vengono fatti chiudere per molto meno, come mai non si vigila sui treni?"

Stazione centrale

Buongiorno
mi chiamo Silvia e vorrei raccontare la mia esperienza.Devo ammettere che non mi sono mai sentita veramente “in pericolo” da quando è iniziata la pandemia da Covid19. Ero convinta che le regole sociali e la buona educazione, che si sia “negazionisti” o meno, avrebbero continuato a rassicurami. Del resto negli esercizi commerciali, persino la maggior parte dei ristoranti, il personale vigila sulla buona condotta dei propri clienti.

Ma ieri ho dovuto prendere il treno per un breve tragitto, una quarantina di minuti in tutto, e verso la metà del viaggio mi ritrovavo sgomenta a valutare se andare nel bagno o meno, cosa che poi praticamente ho fatto: distanze “zero” tra un passeggero e l’altro, una persona su quattro con la mascherina….gente che ce l’aveva sul binario e se l’è tolta con liberazione una volta salita sul treno. Una signora esasperata ha chiesto ad un suo vicino di mettere la mascherina e lui: “Ma non rompere i… sei una frustrata!”. Tosse e starnuti episodici che echeggiavano nella carrozza. Le condizioni igieniche, peggiori di quando trent’anni fa andavo all’università in treno ogni giorno. E i controllori non pervenuti.

Il fatto è che se mi espongo ad un rischio simile tutta la mia famiglia, amici, colleghi, il mio medico, tutte la persone a me correlate rischiano di dover interrompere tutte le proprie attività perdendo lo stipendio e in alcuni casi anche il lavoro. Erano le 10 del mattino, chissà com’è la situazione sui treni presi dai lavoratori e dagli studenti pendolari. Negozi e ristoranti vengono fatti chiudere per molto meno, come mai non si vigila sui treni?

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