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"non si torni indietro dopo tanto lavoro"

"La recinzione a Marola costa quanto due mesi di luminarie natalizie"

L'ex assessore Tartarini: "La cessione in locazione di quell’area della Marina Militare era stata trattata dalla precedente amministrazione comunale con il consenso di buona parte dei rappresentanti delle associazioni di Marola".

L'area che sarà data in locazione al Comune

L’acquisizione dell’area di San Vito, adiacente all’attuale concessione dove sopravvive in miniatura il rapporto col mare del borgo rivierasco di Marola, non è la soluzione definitiva del completo recupero della continuità urbanistica del paese con il litorale. Ma è un passo avanti. La cessione in locazione di quell’area della Marina Militare era stata trattata dalla precedente amministrazione comunale con il consenso di buona parte dei rappresentanti delle associazioni di Marola.

Oggi la nuova Giunta è intervenuta più volte pubblicamente su questo argomento per evidenziare i costi, a loro parere troppo onerosi, della completa operazione che dovrebbe portare alla disponibilità dello spazio, senza però fare proposte alternative. Sta di fatto che il percorso che era iniziato con l’impegno a bilancio 2017 delle risorse necessarie per la
recinzione dell’area destinata ai civili è stato interrotto da una variazione di bilancio a fine anno che ha destinato quei fondi ad altro impiego. Ci pare doveroso far rilevare che quel risultato conseguito in una trattativa con la Marina, interlocutore né facile né rapido nelle decisioni, non è stata un’iniziativa estemporanea dell’ex sindaco Federici, ma è una risposta parziale alla aspirazione ancora viva e radicata nei marolini di porre fine all’esproprio del 1860, quando l’amputazione del mare ha trasformato il borgo marinaro in anonima periferia.

Indugi possono anche compromettere la disponibilità della Marina a cedere l’area. A nostro parere sarebbe un pesante passo indietro, di cui la presente amministrazione comunale avrebbe la responsabilità. Occorre quindi dare una spiegazione all’opinione pubblica di Marola e della città. Come cittadini di Marola e come spezzini chiediamo quindi all’attuale amministrazione di proseguire nel solco tracciato da quella precedente e dalla Marina Militare la quale, come noto e dichiarato pubblicamente alla presenza del Ministro della Difesa, è disponibile a un periodo di sperimentazione: questo inizierebbe appena completata la recinzione che è condizione di sicurezza dalla quale i militari non possono prescindere, e permetterebbe ai civili di raggiungere l’area a mare dall’attuale porta di San Vito; successivamente, a fronte di una valutazione empirica dei flussi di passaggio, verrebbe presa una decisione definitiva sulla sopraelevazione di accesso che preoccupa per i suoi costi.

Ci si potrebbe ribattere che sono alti anche i costi per realizzare la recinzione “allarmata”, condizione necessaria all’inizio di tutto il processo: facciamo notare al riguardo che l’onere per la comunità sarebbe di entità pressoché pari alla spesa sostenuta nelle scorse festività natalizie dall’amministrazione per illuminare, per circa due mesi, la città.
Chiediamo quindi al sindaco e alla giunta di rivalutare una decisione che rappresenterebbe, per Marola e la città, un’occasione persa e difficilmente riproponibile nel medio e lungo periodo, un’occasione che questo territorio attende da troppo tempo.

Jacopo Tartarini, già Assessore alle Aree Militari
Circolo Pd Marola, Cadimare e Campiglia