- Vorrei approfondire il concetto di “seconda casa” e specificare quello di accoglienza ligure. Esiste un Decreto che limita gli spostamenti sul territorio nazionale, del quale sono perfettamente consapevole. Non lo condivido, ma quello è e a quello ci atteniamo. Non faccio ciò che voglio, ma ho tutto il diritto di criticare e commentare. Ho il pieno rispetto per le persone, un rispetto che dimostro ogni giorno andando a lavorare per mandare avanti un’azienda dove lavorano, appunto, tante persone.
Quello che trovo intollerabile è l’attacco mediatico al milanese, al foresto apostrofato come delinquente da denunciare. Il tutto in un clima di ingiustificata ostilità nei confronti di persone, i proprietari delle seconde case, che prima hanno fatto la fortuna dei residenti, che hanno venduto loro le case a peso d’oro, poi degli operatori turistici ( ristoranti, bagni etc. ) e dei comuni ( Imu Tari etc ). Io come ligure non approvo questo atteggiamento, che sfocia anche in ordinanze estreme, al limite della legalità, come quella che abilita la polizia municipale ad effettuare controlli nelle case e “sigillare” nelle stesse eventuali residenti non abituali. Con questo modo di fare stiamo mettendo il de profundis al turismo ligure, già deficitario di strutture e soprattutto di capacità di accoglienza e apriamo la strada al crollo del mercato immobiliare delle seconde case e di tutti i servizi connessi. La replica alle mie osservazioni? Che sono “ricco” e che penso solo ai soldi. Voglio precisare che io non ho interessi nel settore turistico, non ho seconde case da raggiungere e parlo nell’interesse di una Regione che a breve sarà inondata dalla disoccupazione.
Alessandro Laghezza
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