- In ogni momento buio esiste comunque un barlume, una piccola scintilla di luce. Continuando e, ammetto, un po’ banalizzando, anche nei momenti di piena luce o di gioia si avverte l’eco sperduto di un piccolo dolore, l’accenno di un‘ombra. Qualsiasi situazione, qualsiasi persona non possono essere spiegati, semplificati, appiattiti in un solo unico aspetto o giudizio. Vi dico questo perché oggi mi sono accorto di qualcosa mentre entravo al lavoro.
L’ospedale di Spezia, lo sappiamo, non ce la fa più. Ha compiuto 105 anni, si aspettava di passare il testimone a qualcosa di nuovo, che per altro, in qualche modo si era iniziato a costruire.
La situazione come saprete è ancora ferma, credo che domani venga presa, in Regione, una decisione riguardo la variante ai lavori. Pensiamo positivo, perché di un nuovo ospedale c’è bisogno.
Nel mentre se la vecchia struttura sta mostrando i suoi limiti - per dirla tutta li sta mostrando da un po’ di anni - stamane ho avuto la visione di alberi fioriti che mi hanno fatto fermare e scattare alcune foto.
Ditemi se non sembra tutto un altro posto?
Posso affermare dunque che il vecchio ospedale ha almeno due aspetti positivi.
Quali?
In primo luogo le persone che ci lavorano, che conosco bene e voi non immaginate come proprio in questi giorni ce la stiano mettendo tutta, per mantenere un livello accettabile di prestazioni e assistenza.
L’altro sono quegli alberi fioriti, che mi sono sembrati un piccolo abbaglio di luce e bellezza, che mi hanno fatto affrontare meglio la giornata di lavoro. Mi auguro che prestissimo tutta la zona, dove ancora sta il Sant’Andrea, diventi un bellissimo parco fiorito e noi, che ci lavoravamo, continueremo a farlo nel nuovo, il nuovo Sant’Andrea.
RUDI VEO