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L'opinione di un lettore

"Governo si affidi alle singole regioni, bisogna ripartire in tutti i settori"

Corso Cavour e Piazza Beverini

Spett Redazione,

siamo in drittura d’arrivo sul fatidico 4 maggio, data aspettata e forse sognata dai tantissimi italiani che hanno rispettato il forzato confinamento fra le mura domestiche. Pare però che da parte del Governo centrale non ci sia ancora la volontà di porre fine a questa clausura. Premetto che in queste lunghe settimane anche il sottoscritto è stato più che ubbidiente, tralasciando problemi con le attività nella casa di campagna, che non è seconda casa, ma residenza di mio padre che purtroppo per problemi di salute ora è in città. In tale abitazione abitualmente sono presente quasi tutti i giorni dell’anno
per cui avrei potuto far valere il discorso del ‘domicilio’, però mi sono imposto di rispettare tutte le regole senza assolutamente forzare, rispettando così ciò che è stato richiesto a tutti.

Durante questo periodo ho prestato il mio consueto servizio di volontariato presso una Pubblica Assistenza del territorio (mediamente un giorno alla settimana) e negli spostamenti ho sempre notato la quasi totale assenza di persone in circolazione, il che denota grande rispetto dei Decreti emanati e forse anche una bella forma di ‘esempio’ l’uno con l’altro. Ricordo a chi legge che in questo lungo periodo chi è davanti ad un televisore, ogni cinque minuti viene bombardato da slogan che alla lunga riescono a mettere a dura prova i nervi e forse viene il dubbio che qualcuno voglia far capire che l’intelligenza e l’apprendimento di chi ascolta è a livelli troppo bassi per capire… per cui bombardamento continuo, all’infinito, asfissiante… senza polemica, ma il dubbio viene.

A questo punto voglio fare alcune considerazioni doverose per commentare quello che purtroppo starebbe per diventare ‘normalità’: limitazione drastica della libertà di movimento anche all’interno dei territori delle singole regioni, che a detta di tutti risulta in totale contrasto con i più elementari diritti garantiti dalla Costituzione: dopo questo lungo periodo di libertà ‘limitata’ cui tutti abbiamo sottostato e dopo sempre nuovi dpcm che ci hanno veramente scombussolato la vita, vuotato i portafogli e cancellato una miriade di attività economiche (che non partiranno più), molti politici e membri del governo, che non hanno assolutamente vissuto internati come noi, continuano ad infierire su spostamenti e
movimenti. Le limitazioni di libertà di spostamento sono già andate oltre i calcolati periodi di incubazione, trasmissibilità del virus per cui se si continua a voler continuare nella segregazione di una nazione, probabilmente qualcosa nelle azione messe in atto non funziona e se proprio bisogna ancora essere limitati in tutto, giustamente
ciò andrebbe esteso anche a coloro che lo impongono. Ma purtroppo non sarà così.

Molte Regioni, che vivono molto meglio la realtà dei propri territori e ne ‘leggono’ problemi e richieste, hanno capito che le soluzioni non sono nel continuare nelle restrizioni dettate dai continui dpcm (e mai votati dal nostro Parlamento), ma ragionare in modo diverso lasciando quel briciolo di libertà che per lo meno dia una piccola parvenza di ritorno alla normalità: la gente deve tornare a sentirsi in vita. Tutti sappiamo che abbiamo sulle spalle decenni di sprechi, inefficienza e asfissiante burocrazia e non bisogna continuare su questa strada; certe categorie di lavoratori in queste settimane hanno messo tutta la propria professionalità, passione, impegno e purtroppo improvvisazione, in molti hanno perso la vita, senza mai mollato nonostante la carenza numerica, mancanza di materiale e sottoposti a stress oltre i limiti sopportabili ed hanno dato un grande esempio ed insegnamento a tutti.

Ora si tratta di uscire da questo brutto tunnel, gradualmente ma in modo intelligente e costruttivo ascoltando veramente le voci dei territori in quanto ogni territorio ora sta facendo storia a se’ con situazioni sempre diverse.. e qui, ripeto, il
Governo deve capire che il referente diretto delle realtà locali sono le Regioni: la Regione deve gestire questo momento delicato senza freni e boicottaggi vari. Bisogna ripartire in tutti i settori, ma soprattutto occorre far tornare a vivere in
modo sereno tutta la gente che ha capito la gravità dei momenti che stiamo ancora attraversando, dandole fiducia e restituendole quel minimo di libertà che riuscirà a far avere ancora fiducia nel futuro.

Saluti
Daniele