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"Biglietto di ingresso per il Parco? Idea non condivisibile"

Vittorio Alessandro risponde a Damiano Pinelli.

Vittorio Alessandro

Non è un bene dissipare il nostro impegno e la fantasia in proposte sul turismo nel Parco delle Cinque Terre ogni giorno nuove e conflittuali l’una con l’altra, senza alcun confronto con l’Ente Parco e la sua Comunità, e oggettivamente destabilizzanti per gli operatori del turismo.

L’ultima, espressa dalla STL Golfo dei Poeti (QUI), non appare condivisibile, oltre che nel metodo, anche nel merito.

Pur partendo dalla giusta preoccupazione di preservare il delicato equilibrio delle Cinque Terre, tale proposta consiste nella istituzione di un ticket di ingresso che si risolverebbe in un criterio di selezione esclusivamente economico.

Il Parco dispone invece di strumenti – la Carta Treno, la Carta Sentieri – che attribuiscono al visitatore un diritto non solo all’ingresso, ma alla fruizione di servizi: i trasporti su gomma e rotaia, l’accesso ai sentieri, i bagni, il wi-fi, le iniziative di visita guidata, eccetera.

Le Carte si inscrivono fra gli strumenti che i Parchi possono adottare per la acquisizione di risorse da destinare al territorio.

La Carta Treno, in particolare, per le sue caratteristiche, costituisce l’applicazione – non avvertita dai visitatori come vessatoria e molto utile al territorio – della strategia di turismo sostenibile cui il Parco ha aderito con la European Charter for Sustainable Tourism in Protected Areas (1995).

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