Lunigiana - "Avevamo ritenuto di farci parte attiva nell’offrire un utile contributo finalizzato a ridurre i disagi della popolazione ed in modo particolare atto ad assistere le attività produttive site nella frazione e nei Comuni interessati dal crollo del ponte di Albiano. Lo avevamo fatto tra aprile e maggio attraverso l’invio di tre missive rimaste ancora senza alcun riscontro, chiedendo al governo di attivare procedure analoghe a quelle adottate per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova ed alle Regioni Toscana e Liguria l’attivazione immediata di iniziative speciali". Già in passato Confindustria La Spezia aveva evidenziato la necessità di procedere ad interventi infrastrutturali che fossero adeguati alle necessità dei cittadini e delle attività economiche. Le preoccupazioni a suo tempo denunciate hanno trovato puntuale conferma proprio nei giorni scorsi con le evidenti e pesanti ripercussioni sulla viabilità ordinaria che hanno creato e creano notevoli danni economici alle attività ubicate sia in territorio toscano sia in quello ligure. "A quattro mesi dal crollo siamo costretti a prendere atto della assoluta mancanza di risposte concrete alle legittime richieste degli operatori economici coinvolti
dall’evento, formulate per loro conto da questa Associazione nella propria veste di corpo intermedio della società".
E ancora: "Indubbiamente emerge chiaramente che il valore attribuito dagli imprenditori alle tempistiche necessarie per fornire reali risposte alle esigenze della collettività, è differente da quello attribuito da parte della politica. Richiamiamo pertanto l’attenzione di coloro che hanno la responsabilità dell’immobilismo in atto in quanto gli stessi si stanno altresì assumendo anche quella di mettere in pericolo la sopravvivenza di molte realtà economiche oltre ad arrecare disagi
continui alla collettività; disagi che peraltro peggioreranno ulteriormente a settembre prossimo con la riapertura dell’anno scolastico. L’urgenza è palese a tutti, meno a chi deve agire. L’estate non è eterna, arriveranno le piogge, ed
in termini di sicurezza quel ponte è una diga pericolosa per tutto quello che esiste a valle. E’ necessario infatti porre in atto da subito le corrette azioni anche per non dover poi affrontare nel prossimo autunno una condizione di pericolo o, peggio, di emergenza".