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Dolore e rinascita: il "Tiziano" di Aulla punto di riferimento nazionale

L'elicottero Pegaso in volo sopra Aulla

Dal 2002 ad oggi oltre 60 pazienti sottoposti a misure di sicurezza, ovvero giudicati incapaci di intedere e di volere nel momento in cui commettevano un reato, sono passati attraverso la Residenza Psichiatrica “Tiziano” di Aulla, che fa capo alla Società della Salute della Lunigiana.
La Residenza Psichiatrica “Tiziano” è ormai un punto di riferimento nazionale per la gestione di pazienti psichiatrici con misura di sicurezza, oltre che per altre tipologie di pazienti psichiatrici.
Molte sono le storie dolorose che vedono protagoniste queste persone, fatte di maltrattamenti in famiglia, ad esempio, con i familiari che arrivano alla denuncia dei comportamenti violenti.
Fortunatamente, però, ci sono anche storie che finiscono meglio di come sono iniziate, con pazienti che ritrovano un equilibrio, rientrano in famiglia e riescono a trovare un lavoro.
Persone, comunque, socialmente pericolose, pur non essendo destinatarie di misure detentive, la maggior parte delle quali in libertà vigilata.
Attualmente sono 15 i pazienti ospiti della “Tiziano”, la maggioranza provenienti dalla Toscana, con una piccola rappresentanza ligure, e gli ottimi risultati del progetto terapeutico e riabilitativo portato avanti nella struttura sono stati presentati durante un convegno di psichiatria forense intitolato “Il paziente psichiatrico autore di reato: quali prospettive?”, svoltosi venerdì scorso presso il castello di Terrarossa di Licciana Nardi ed organizzato dall’ASL Toscana Nord Ovest e dalla SdS Lunigiana, con la compartecipazione del gruppo La Villa spa e con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Massa Carrara, del Comune di Licciana Nardi, dell’Ordine degli Avvocati di Massa Carrara e dell’Istituto per la Ricerca Scientifica in Psichiatria e Neuroscienze.
Infatti, dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, avvenuta nel marzo 2015, si sono aperte varie problematiche relative alla cura dei pazienti psichiatrici autori di reato e nel convegno sono state affrontate tematiche riguardanti il ruolo dello psichiatra in ambito penale, soprattutto per quanto riguarda gli accertamenti sulla pericolosità sociale, e le lacune dell’attuale cornice legislativa in materia di internamento giudiziario.
Il fulcro dell’incontro si è sviluppato attorno alle modalità di intervento e alla descrizione del percorso terapeutico e riabilitativo che questi pazienti devono affrontare.
Cinque i relatori che hanno animato il convegno, il professor Mauro Mauri (Direttore U. O. Psichiatria 2 Universitaria), la dottoressa Antonia Aracri (Giudice per le Indagini Preliminari al Tribunale di Massa), il dottor Claudio Cargioli (Medico Psichiatra, Azienda USL Toscana Nord Ovest), il dottor Alfredo Sbrana (Responsabile R.E.M.S. di Volterra) e la dottoressa Lucia Polese (Responsabile Residenza Psichiatrica “Tiziano”), i quali hanno focalizzato i loro interventi sul trattamento in strutture residenziali psichiatriche, affrontando anche diverse problematicità, sulle quali dovranno concentrarsi le principali aree di intervento nei prossimi anni: una maggiore conoscenza da parte degli addetti ai lavori attraverso la formazione personale; l’esigenza di protocolli che coinvolgano le varie figure del Servizio Sanitario, della Magistratura, delle Forze dell’Ordine e del 118; la presenza di percorsi alternativi alle strutture intermedie come la “Tiziano”.
Quindi, il pomeriggio è stato un’importante occasione di confronto tra le numerose figure professionali che hanno partecipato, appartenenti sia al settore della salute mentale (psichiatri, psicologi, infermieri, educatori, animatori, OSS, assistenti sociali) sia al settore giuridico (magistrati, avvocati, personale U.E.P.E., U.S.S.M. e forze dell’ordine), ed è stato moderato del dottor Angelo Cerù (Direttore UFSMA Massa-Carrara), mentre alla segreteria scientifica figurava la dottoressa Giulia Macchia (Medico Psichiatra, Azienda USL Toscana Nord Ovest).

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