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Politica

Toti al Pd: "Con M5S alleanza barzelletta, i liguri saranno con noi"

Il governatore ligure ha preso parte alla manifestazione di questa mattina a Montecitorio insieme a Salvini e Meloni. Poi ha risposto agli attacchi provenienti da Paita e Lunardon.

Giovanni Toti, Giorgia Meloni e Matteo Salvini

E’ sempre più acceso lo scontro tra il governatore della Liguria, Giovanni Toti, e gli esponenti locali del Partito democratico. Venerdì sera l’ex ministro Andrea Orlando l’aveva definito un “Salvini minore” dichiarando fallito sul nascere il suo nuovo progetto politico “Cambiamo!” (leggi qui). Nelle ultime ore Toti ricevuto le attenzioni anche da parte della deputata spezzina Raffaella Paita e di Giovanni Lunardon, capogruppo in Regione (leggi qui).

“In Liguria il Pd deve fare un’operazione analoga a quella nazionale, nello spirito: fermare la destra sovranista e costruire un progetto nuovo per la regione, che abbia come principio fondante l’unità del centrosinistra e un programma forte su industria, lavoro, trasporti, sanità, servizi, ambiente e cultura”, scrive Paita sul suo profilo social.
Pressoché immediata la risposta di Toti, di ritorno dalla manifestazione contro la fiducia al governo Conte bis alla quale ha preso parte questa mattina a Montecitorio insieme a Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
“Se il Partito democratico uscisse dai palazzi, dove fa gli accordi per il potere, e scendesse in piazza come abbiamo fatto noi oggi, si renderebbe conto che la maggioranza degli italiani non vuole questo governo. Se fossi in Lunardon – scrive Toti sul suo profilo Facebook – mi preoccuperei per questo più che per come gestiamo la Liguria che sta crescendo in ogni settore, nonostante le difficoltà avute. Turismo, porto, aeroporto e occupazione hanno il segno più e siamo convinti che i liguri ci rinnoveranno la loro fiducia alle prossime elezioni. Anche perché l’alternativa sembra sia un’alleanza barzelletta Pd e Movimento cinque stelle, come annuncia la Paita in una lunga intervista su Repubblica (che strano!). Se fossi in Lunardon mi preoccuperei di questo strano accrocchio, unito solo dalla brama di potere che caratterizza il Pd, soprattutto in Liguria. La Paita infatti, non contenta di essere stata mandata a casa dai liguri e di aver messo in ginocchio la nostra regione, dice che il Pd è pronto per le regionali a unirsi ai 5 stelle. Esattamente quelli che dicono no alla gronda, che vorrebbero chiudere le aziende di tecnologie militari, che vorrebbero cancellare dal territorio le riparazioni navali e le crociere, che sono contrari allo sviluppo, nemici delle imprese, che odiano le libertà economiche ma che amano la decrescita felice. C’è però una sostanziale differenza di cui non tengono conto gli esponenti del Pd: a Roma hanno potuto fare questa alleanza senza consultare i cittadini, in Liguria, loro malgrado, dovranno andare alle urne e finalmente i liguri potranno scegliere tra la Paita e la Salvatore, unite dal potere, o un centro destra unito dalla voglia di continuare il cammino di crescita e sviluppo iniziato quattro anni fa”.

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