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Toti: "Ministri competenti non vuol dire tecnici"

Mario Draghi

“Cosa diremo al Presidente Draghi domani, quando inizierà il secondo giro di consultazioni? Cose semplici. La prima, di fare il più in fretta possibile, perché l’Italia ha bisogno di risposte rapide”. Lo dichiara Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria. “La seconda – prosegue -, di scegliere Ministri competenti. Che non vuol dire tecnici. Vuol dire persone pratiche, non velleitarie, pragmatiche, capaci di far muovere in fretta il Paese. In questo momento non abbiamo bisogno di teorici del meglio assoluto, condottieri vittoriosi sulla povertà e sulle ingiustizie del mondo. Abbiamo bisogno di donne e uomini concreti che facciano bene il lavoro affidato loro.
E ancora, terza cosa: tutti si preoccupano di riscrivere un Recovery Plan che con le leggi e le regole dell’Italia non realizzeremo mai. Servono leggi per spendere i soldi in fretta, come abbiamo fatto a Genova per ricostruire il ponte, per ricostruire le strade e i porti dopo la grande mareggiata dell’autunno del 2018. Servono accordi con le Regioni per fare i bandi di spesa. Tutti vorrebbero disegnare la grande politica economica del Paese, ma poi se non saremo in grado di realizzarla, anche il più bel disegno sarà stato inutile.
Ultima cosa: il Governo Draghi sia davvero quello della ripartenza, dell’Italia unita che vuole cambiare. Bene un largo consenso politico, ma serve anche un largo consenso economico, sociale, culturale. E allora vengano coinvolte nel Governo tutte le migliori energie dell’Italia. Serve l’impegno e l’assunzione di responsabilità di tutti per ripartire, non solo della politica”.

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