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"non sia pensato per recuperare debito"

Toti: "Coi soldi del Recovery Fund faremo grande diga del porto di Genova"

Il presidente della Regione parla di cosa farà con il denaro: "Anche due quadranti ferroviari Genova - Rotterdam e Lisbona -Kiev".

Porto di Genova

“Con il Recovery Fund la politica si è occupata di più di come recuperare debito pubblico, piuttosto di come utilizzare quei fondi, ma questo è il dibattito fondamentale. In questo modo il rischio fondato è quello di costruire un gigantesco debito, il 160% del nostro PIL, e utilizzare il Recovery con tempi talmente lunghi da renderlo inefficace, perché una volta progettate, se realizzate in tempi infiniti le opere saranno superate dagli eventi”. Lo ha ribadito il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti intervenendo al webinar organizzato sul ritardo delle opere pubbliche in Italia.
“Tutto questo avviene – ha continuato Toti – proprio alla vigilia di una serie di opere che dovrebbero essere di grande sviluppo. Noi pensiamo alla grande diga del porto di Genova e a due quadranti ferroviari Genova – Rotterdam e Lisbona -Kiev. Noi dobbiamo anche riflettere su come questo Paese sia piano piano scivolato dal miracolo dell’autostrada del Sole, 1000 km che attraversano l’Italia, realizzati in soli tre anni, a una media di 6 anni per la realizzazione di un’opera pubblica di medie dimensioni. Per questo serve un sistema legislativo funzionale che non rinunci ai sistemi di controllo e alla necessità della concorrenza. Ma non possono essere né le gare europee che si trascinano per anni, né il sistema di controllo sugli appalti un freno alla realizzazione delle infrastrutture”.

“Come Conferenza delle Regioni – ha aggiunto Toti – vogliamo che la battaglia che stiamo facendo per fare in modo che il Recovery Plan che il Governo presenterà all’Unione Europea risponda davvero alle priorità dei territori e dei cittadini e non sia il frutto si idee calate dall’alto di qualche pur rispettabilissimo supermanager. Come Regioni abbiamo già censito i progetti di cui – a nostro avviso – il Paese avrebbe bisogno per il Piano nazionale di Recupero e Resilienza. Noi siamo pronti e se Il Governo vuole ascoltarci credo che possa essere davvero possibile creare una grande opportunità di rilancio in grado di rimettere in moto velocemente le economie dei diversi territori”.

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