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Le prime parole di Toti su Sansa: "Che devo dire, condoglianze"

Da Sarzana, Giovanni Toti commenta la scelta ufficiale per il suo avversario: "La cultura peggiore, un misto di moralismo, velleitarismo, manettarismo: penso che i dirigenti della sinistra meritassero di più e di meglio".

Giovanni Toti

“Sansa candidato contro di me? Che devo dire, condoglianze. Mi sembra che la sinistra, che in questa regione aveva una grande cultura, si sia arresa invece alla cultura che vede in ogni cantiere non un luogo di lavoro e di progresso ma un covo di ladri, in ogni negozio un evasore fiscale, in ogni pubblica amministrazione un luogo di corruzione e concussione, che scambia gli ideali per immobilismo o peggio per un grigio appiattimento. Il contrario di quella che è la cultura del progresso, del lavoro che non è la mia ma che la sinistra ha sempre rappresentato”. A latere della conferenza stampa di Palazzo Roderio, Giovanni Toti commenta per la prima volta la scelta del candidato contro il quale si batterà a settembre, cercando la riconferma a presidente della Regione Liguria: “Hanno scelto di mettere insieme chi vuole e non vuole la gronda, chi vuole e non vuole il terzo valico, chi pensa che ogni nave sia fonte di inquinamento e non di lavoro, che considera ogni concessione dei nostri terminal un privilegio e non un investimento. La cultura peggiore rappresentata dai Cinque Stelle, dal Fatto Quotidiano, un misto di moralismo, velleitarismo, manettarismo: penso che i dirigenti della sinistra meritassero di più e di meglio”. Difende il lavoro svolto nel suo primo mandato e rilancia le sue ambizioni: “Abbiamo un disegno di Liguria che penso possa rappresentare tutti, oltre il recinto della destra, che unisca riformismo, socialismo liberale, popolarismo, cultura d’impresa, corpi intermedi. Lo abbiamo fatto per cinque anni costruendo, dialogando, senza nessuna timidezza anche di fronte a cose importanti che abbiamo portato a termine. Se volevano un candidato che rappresentasse l’esatto opposto della Liguria che vorrei vedere nei prossimi anni, complimenti, perché sono riusciti a trovarlo. Il listino? Non indicherò nomi perché è uno strumento anacronistico e deruba i cittadini della possibilità di scegliere da chi essere rappresentato”.

B.M – F.L.

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