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Distanza tra lega e sindaco

Bando periferie, Toti: "Necessario un confronto". Pucciarelli: "Pasticcio Pd"

Il governatore rimprovera il governo per il mancato coinvolgimenti di Regioni e Comuni. La senatrice, insieme al sottosegretario Rixi, accusa il Partito democratico: "Promessi soldi che non potevano essere spesi".

Giovanni Toti

La rimodulazione, con slittamento al 2020, dei finanziamenti per il Bando Periferie discusso al Senato è il tema politico di questi torridi giorni di inizio agosto. La notizia del congelamento dei fondi, che per la Liguria si traduce in un totale di 93 milioni e che per La Spezia ammonta a 17, si è diffusa ieri e sono numerosi gli interventi che si registrano da parte del mondo politico.
Tra questi anche quello del presidente della Regione, Giovanni Toti. “È evidente – afferma – che servirà un confronto con il Governo per analizzare gli effetti e, nel caso, sterilizzare gli eventuali problemi che potrebbero derivare dalla rimodulazione del bando, di cui si tornerà a discutere nella prima settimana di settembre in sede di conversione definitiva del provvedimento”.
“Al momento, per quanto si comprende, la decisione non cancella, ma rimodula al 2020 parte degli investimenti previsti – aggiunge Toti-. Occorrerà dunque sapere quali investimenti dei Comuni sono previsti realmente in cantiere prima di quella data, considerando le complesse procedure di progettazione, autorizzazione e gara. Dall’altra, a compensazione, libera alcune centinaia di milioni di euro di “spazi del Patto di Stabilità”, destinati ad investimenti proprio dei Comuni. Dall’analisi e dal confronto su questo numero dipenderanno le misure che certamente andranno prese nel prossimo futuro e, in tal senso, abbiamo già chiesto al Governo di aprire un confronto”.

Toti dunque guarda avanti, alle possibili soluzioni della vicenda, ma non lesina critiche all’operato del governo.
“Spiace – prosegue il governatore – che il governo non abbia aperto un confronto preliminare con Regioni e Comuni, anticipando il primo passaggio Parlamentare, ma spiace anche leggere inutili e allarmistici appelli da parte del Pd ligure, visto che il Partito democratico ha votato in Parlamento senza battere ciglio il provvedimento. In quella sede, gli autorevoli esponenti di quel partito avrebbero potuto esprimere tutti i dubbi che tardivamente oggi sollevano, e che la Regione sta già lavorando per chiarire”.

Proprio contro il Pd si scagliano il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi e la senatrice Stefania Pucciarelli, esponenti di primo piano del Carroccio.
“La Liguria, come le altre Regioni, è stata presa in giro dal precedente governo Renzi e dal Pd, che ha promesso soldi che non poteva spendere. Questo governo ha rimediato al grande pasticcio da spot elettorale, confezionato dal Pd: in Senato – spiegano Rixi e Pucciarelli – è stato votato all’unanimità l’emendamento che ha liberato 2 miliardi di euro, bloccati dalla precedente finanziaria di Renzi. Che le risorse del bando periferie destinate alla seconda tranche di Comuni nella finanziaria 2016 fossero una bufala lo ha certificato la Corte costituzionale con la sentenza n. 74/2018 di aprile scorso, dichiarando incostituzionale il finanziamento della seconda parte dei Comuni finanziati. Per salvare la faccia, davanti all’evidenza dei fatti, anche i senatori Pd, insieme a quelli di Forza Italia e di tutti i gruppi di maggioranza e minoranza, hanno votato a favore dell’emendamento”. Una frecciatina anche agli ex alleati di centrodestra, dunque.
“La graduatoria del bando periferie resta viva – continuano Rixi e Pucciarelli –. Con i due miliardi sbloccati dall’emendamento saranno finanziati i progetti dei primi 24 Comuni, che hanno raggiunto un punteggio superiore al 70, tra cui il Comune di Genova. Città metropolitana di Genova, i Comuni di Imperia, La Spezia e Savona sono in una fascia mediana nella graduatoria, con punteggi sotto i 70 e i 50. Nel 2019 e nel 2020 sarà preciso impegno del governo reperire risorse reali e non farlocche come quelle millantate dal Pd, reperite solo sulla carta e con percorsi incostituzionali”.
Un orizzonte, questo, che non convince (per usare un eufemismo) il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, che ha lanciato un appello ai deputati spezzini, argomentando la sua richiesta, per evitare il congelamento dei finanziamenti per non correre il rischio di incorrere in contenziosi e penali con le imprese e i progettisti già coinvolti nella riqualificazione dei quartieri del Levante cittadino (leggi qui).

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