Liguria - "Come Regioni stiamo suggerendo al governo di trasformare in classi a distanza le più adulte, ovvero quelle che non pesino sulla vita dei genitori. Sarebbe coerente con lo scopo di evitare affollamenti sui mezzi pubblici. Non so se questa proposta sarà presa in considerazione e non so se possa essere messa in pratica dal sistema scolastico in tempi brevi. Comunque sì, è stato suggerita da alcuni governatori. Ma non dalla Liguria". Così Giovanni Toti sulla possibilità che alle scuole superiori si torni in DAD, didattica a distanza, come misura per frenare la crescita dei contagi da Covid a livello nazionale. E' uno dei temi di giornata toccati durante la rituale conferenza stampa che fa il punto della situazione locale.
"La percentuale di tamponi positivi oggi è simile a quella delle giornate passate - osserva Toti dopo aver sottolineato il fisiologico calo dei tamponi dovuto al fine settimana -. Il cluster spezzino è ricondotto ad una circolazione coerente con il resto della Liguria e dell'Italia. Calano le terapie intensive, segno che l'età media inferiore dei pazienti, la capacità di cura e la diagnosi precoce hanno creato una situazione di maggior pressione sulle basse intensità di cura rispetto a quelle più medie e alte com'era a marzo e aprile. La pressione sale un po' in tutte le parti, ma soprattutto a Genova".
Il capoluogo diventa il nuovo fronte, mentre il caso spezzino ancora attende di sgonfiarsi veramente. Si raccomanda come sempre prudenza: mascherina, igiene delle mani ed evitare assembramenti. E ci si prepara ad accogliere ancora nuovi pazienti. "Come Liguria lavoriamo per creare nuove strutture di bassissima entità di cura. Abbiamo un numero significativo di ricoveri 'sociali', che vengono tenuti in corsia perché hanno case piccole, perché sono anziane e sole o perché magari stranieri che non hanno possibilità di fare una quarantena in spazi propri". Grande impegno sta fornendo il tracciamento dei cluster. "Ogni positivofa scattare il tracciamento di almeno altre dieci persone. Quindi è chiaro che il carico di lavoro è importante: i 140 nuovi positivi di oggi mettono sotto attenzione 1.400 persone".
Sul dpcm in corso di emanazione e sull'incontro con il presidente del consiglio Giuseppe Conte. "Con il governo si prevede l'obbligatorietà della mascherina ovunque, cosa su cui le Regioni non hanno eccepito pur sottolineando le differenze tra varie parti del territorio. Si va verso la limitazione nel consumo di bevande fuori dai locali per evitare assembramenti. Abbiamo detto al governo che vorremmo limitazioni coerenti alle esigenze economiche di un settore che è stato martoriato. Accogliamo con favore, almeno nella versione preliminare, alcune semplificazioni dei meccanismi sanitari: cancellazione del doppio tampone negativo, l'uso dell'antigenico come metodo di screening, la riduzione della quarantena a dieci giorni".