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Non si può sbagliare

Quale Fase 2? Toti pensa ad una ‘via ligure’

Riunita la squadra regionale che deciderà il come aprire sulla base dei 'cosa' governativi: "Il nord industriale preme per il manifatturiero, noi abbiamo interessi nel turismo, nei servizi, oltre a porti e logistica. Rivendichiamo nostra autonomia".

Regione Liguria

Le linee guida nazionali come ‘canovaccio d’indirizzo’ ma anche una ‘via ligure’ come la chiamano a De Ferrari. Perché se tempi e modalità saranno appannaggio del governo cntrale, emergenze e specificità peculiari del territorio saranno in mano alla Regione Liguria. Oggi a Genova si inizia a tracciare la fase 2, cercando un equilibrio tra due obiettivi imprescindibili che sono la sicurezza e la salute dei cittadini e, al contempo, la ripresa del sistema socio-economico ligure. Sulle idee e proposte che emergeranno ci sarà poi il confronto al tavolo con le categorie economiche e le parti sociali. Come sempre la guida di tutto questo processo resta il mondo sanitario, perché evidente che non ci si può permettere alcun errore.

Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci, hanno riunito per la prima volta in videoconferenza la task force tecnica, chiamata a elaborare le misure e i protocolli operativi da adottare per permettere la ripartenza del sistema economico della regione in condizioni di assoluta sicurezza, evitando che la curva dei contagi da coronavirus riprenda a salire. Hanno partecipato alla riunione anche la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale, gli assessori alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, alla Cultura e Formazione Ilaria Cavo, allo Sviluppo Economico Andrea Benveduti, oltre al Commissario straordinario di Alisa Walter Locatelli e Filippo Ansaldi, coordinatore della task force sanitaria di Alisa. “Abbiamo più volte rivendicato la nostra autonomia – ha detto Toti – non per ragioni di appartenenza politica, ma perché siamo convinti che l’Italia abbia a volte esigenze che è giusto trattare in modo unitario ma altre volte esigenze molto diverse, che richiedono soluzioni differenziate”.

C’è un nord industriale che preme per l’apertura del manifatturiero, mentre la Liguria ha interessi specifici sul turismo, la ristorazione, i servizi oltre alla specificità legata a porti e logistica. “Tutto questo andrà riarticolato, passo dopo passo secondo step che dovremo determinare, come se inventassimo un nuovo modo di vivere, alla luce dell’incognita coronavirus: ogni apertura rischia di avere una ricaduta sui nostri ospedali, sui pronto soccorsi, sui reparti di malattie infettive e sulle terapie intensive. Dobbiamo evitarlo”. Il presidente Toti ha ricordato che “questo think tank, questo laboratorio di idee nasce da suggestioni diverse, con professionisti di ambiti diversi, che hanno il precipuo compito di affiancare i decisori nell’assumere le scelte che orienteranno la vita dei nostri cittadini nelle prossime settimane, parallelamente al confronto con le categorie economiche e le parti sociali e con tutti coloro che hanno diritto e dovere di avere voce in capitolo”.

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