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Economia

Nuovi criteri per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica

La facciata del palazzo della Regione

Questa mattina la IV Commissione Territorio Ambiente ha approvato il Disegno di legge 150: Modifiche alla Legge regionale 10 del 2004 in materia di assegnazione e gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e alla Legge regionale 38 del 2007 relativa all’organizzazione dell’intervento regionale nel settore abitativo. Il testo è stato licenziato con i voti favorevoli del centrodestra e quelli contrari dell’intera opposizione consiliare (Pd, Movimento 5 Stelle, Rete a Sinistra e LiberaMENTE Liguria).

Soddisfatto il presidente della Commissione, Andrea Costa (Gruppo Misto-Liguria Popolare): «Si tratta di un testo che introduce profonde novità sui criteri per l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare che, tenendo conto del mutamento sociale di questi ultimi anni e dell’insorgere di nuove povertà, senz’altro andranno incontro a chi maggiormente ha necessità di una casa e non è nelle condizioni di soddisfare la sua esigenza sul mercato privato» dice il consigliere, sottolineando che, pur continuando a garantire il 50 per cento degli alloggi in virtù del bassissimo reddito (Isee), si fa un ulteriore passo in avanti individuando categorie sociali a cui assegnare gli alloggi disponibili. Si tratta, in particolare, di nuclei familiari al di sotto della soglia di povertà assoluta: anziani ultrasessantacinquenni, nuclei familiari con soggetti disabili o malati terminali, giovani coppie di età non superiore ai 35 anni con figli, appartenenti alle Forze dell’Ordine, nuclei familiari soggetti a procedure esecutive di rilascio, genitori separati o divorziati, persone sole con minori.

In particolare – spiega il presidente della Commissione – può ottenere l’alloggio anche un coniuge separato o divorziato, proprietario di un’abitazione ma che, a seguito di decisione giudiziale, non ha più la disponibilità dell’alloggio. “Occorre tenere conto di queste determinate situazioni che possono generare profondo disagio e nuove povertà” dice il consigliere, precisando anche come i nuovi criteri di assegnazione privilegino il concetto della radicalizzazione sul territorio regionale dei richiedenti. In particolare è richiesto per gli stranieri il soggiorno regolare decennale sul territorio nazionale e per tutti la residenza quinquennale anagraficamente accertata in regione.

Costa sottolinea che si prevede la vendita di immobili di pregio o inseriti in contesti di pregio, compresi nel patrimonio Erp, ma inutilizzati. “Il ricavato – spiega – sarà utilizzato in programmi di costruzione, acquisto o recupero di alloggi pubblici, al fine di ampliare l’offerta a canone sociale”.

Il consigliere puntualizza, infine, che è stata inserita la temporaneità del rapporto di assegnazione nell’alloggio pubblico, fissato ad otto anni. Alla scadenza, la verifica sull’ISEE determina la possibilità di rinnovo per uguale periodo dell’atto convenzionale. Il nuovo regime è da subito operativo per i nuovi contratti, mentre per quelli in essere opererà dal 1° settembre 2019. Nei prossimi giorni il disegno di legge sarà sottoposto all’esame conclusivo del Consiglio regionale. Relatori di maggioranza saranno lo stesso Costa ed i consiglieri Lilli Lauro (Giovanni Toti Liguria) e Stefania Pucciarelli (Lega Nord Liguria-Salvini). Relatori di minoranza: Francesco Battistini (Rete a Sinistra & Libera-MENTE Liguria), Andrea Melis (Movimento 5 Stelle), Raffaella Paita e Giovanni Lunardon del Pd.

“Finalmente – spiega Pucciarelli – oggi possiamo davvero dire: prima gli Italiani. La nuova legge introduce significative novità sui criteri per l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare introducendo l’obbligo di regolare residenza nel territorio nazionale da dieci anni.
E’ altresì privilegiato il concetto della radicalizzazione sul territorio richiedendo la residenza o attività lavorativa da almeno cinque anni nel bacino di utenza a cui appartiene il comune che emana il bando.
Inoltre, mai piu’ genitori separati in mezzo ad una strada. Con questa riforma, infatti, potrà ottenere l’alloggio anche un genitore separato o divorziato, proprietario di un’abitazione che per sentenza è stata destinata all’ex coniuge.
Queste nuove povertà non erano considerate nel vecchio testo di legge, con la triste conseguenza che molti genitori separati sono stati costretti a dormire in auto ed a non avere un posto letto per ospitare i figli.
Infine, in caso di mancato pagamento delle competenze dovuti a disoccupazione o grave malattia, viene innalzato da 12 a 15 mesi il periodo entro il quale devono essere sanate le morosità. Quest’ultimo provvedimento va incontro alle categorie più disagiate e colpite dalla crisi economica”.

“Se da un lato la Lega è soddisfatta per i risultati ottenuti insieme all’Assessore Scajola e al resto della maggioranza – aggiunge Pucciarelli – sono rimasta allibita per le continue strumentalizzazioni del Pd sulla pelle della povera gente.
Il Gruppo regionale del Partito Democratico, infatti, oggi ha sostenuto che le nuove norme contenute nella nostra riforma rischiano di mandare in mezzo alla strada centinaia di famiglie che già vivono in un alloggio popolare perché il reddito dei figli d’ora in poi farà cumulo sull’Isee.
In realtà, si tratta di una delle tante falsità del Pd che fa la solita disinformazione, peraltro alla vigilia delle elezioni amministrative.
Invero, come ben spiegato e dettagliatamente documentato dall’Assessore Scajola stamane in Commissione, la normativa nazionale varata nel dicembre 2013 dal Governo Letta (Pd) ha rivisto i criteri dell’Isee, modificandoli, in questo caso a danno dei cittadini.
Regione Liguria non può andare contro la normativa vigente ed oggi non è più possibile operare delle deroghe rispetto alla disciplina nazionale”.

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