LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Economia

La Liguria brucia nel gioco d’azzardo quasi due miliardi l’anno

azzardo

“La Liguria nel 2015 ha perso al gioco 1 miliardo e 880 milioni, ciò significa che ogni ligure spende a testa circa 1200 euro all’anno. E’ un dato ovviamente forzato perché non tutti i cittadini giocano. Almeno 900 mila italiani sono affetti dalla malattia del gioco d’azzardo e circa 2.500.000 sono a rischio. Lo Stato incassa dal gioco legale almeno 8 miliardi di euro e le mafie ricevono da quello illegale non meno di 23 miliardi di euro”. Lo affermano Lello Trotta, Chiara Volpato e Daniele Pavede del Coordinamento regionale “Mettiamoci in gioco”, che proseguono: “Ormai il gioco è una diffusa patologia sociale che è diventata una delle maggiori “industrie” del paese. I dati forniti alla Camera dei deputati,  sottolineano che le entrate fiscali dovute al gioco d’azzardo sono risultate per il 2015 oltre 88 miliardi di euro.  In questa partita, lo Stato incassa 8,7 miliardi. Oltre la metà della cifra raccolta viene da Newslot e Videolotterie.  La quota più ampia del giro d’affari, pari al 55,8%, è garantita dagli apparecchi di intrattenimento seguiti dal gioco on-line  che, nel frattempo, è diventato il secondo segmento del mercato, avendo superato lotterie istantanee (Gratta e vinci) e tradizionali (lotterie a estrazione differita). Slot e video lotterie sono pressoché triplicati e le previsioni le indicano ulteriormente in crescita. Tra le regioni italiane è in testa alla classifica la Lombardia con 14 miliardi e 65 milioni.  La relazione della commissione Antimafia sulle infiltrazioni mafiose e criminali nel gioco lecito e illecito propone, fra l’altro, barriere all’ingresso del settore relative ai concessionari. Si amplia così l’ambito dei reati che impediscono alle società di partecipare alle gare per il rilascio delle concessioni, come:  la revisione dell’apparato sanzionatorio, anche attraverso provvedimenti di sospensione come il Daspo, il rafforzamento delle misure antiriciclaggio attraverso la tracciabilità delle vincite al gioco, l’attuazione di politiche antimafia con il coinvolgimento delle autonomie locali dell’offerta di ‘gioco’ sul territorio. La Commissione Antimafia chiede, poi, una nuova governance del settore dei giochi, anche attraverso un’Authority con una vigilanza rafforzata e una riorganizzazione dei controlli, oltre alla adozione di misure armonizzate a livello europeo nel settore del gioco d’azzardo a distanza. Occorre, inoltre, una politica per la sicurezza delle infrastrutture del gioco legale che contrasti la minaccia del cyber crime. Ma la vera novità in in Liguria è l’entrata in vigore dal 2 maggio prossimo della legge regionale (17/2012) che prevede la distanza minima di 300 metri tra le Sale da Gioco ed i luoghi sensibili frequentati da giovani (scuole, parchi strutture sportive) o residenzialità sanitarie e socio assistenziali. Le aziende hanno avuto cinque anni di tempo per trasferirsi o modificare le attività. Non vorremmo trovarci all’ultimo minuto sotto il ricatto della perdita di posti di lavoro quando hanno avuto tutto il tempo, per trasferirsi o modificare l’attività. I regolamenti comunali devono assolutamente essere integrati anche con vincoli sugli orari di apertura delle sale da gioco e di accesso alle slot o VLT e dei negozi che hanno queste macchinette. Nel contempo – concludono – si deve aprire una campagna contro tutta la pubblicità che invita al gioco con i soldi”.

Più informazioni