Liguria - L’industria manifatturiera ligure, con il 2,1% di aziende sul totale manifatturiero in Italia, nel III trimestre 2020 ha registrato 9.817 imprese attive, in calo del -0,4% rispetto al 2019 e del -13,9% sul 2010 (la media nazionale è del -13%). Un dato che vede la regione al 14° posto in Italia per numero di aziende manifatturiere, posizionandola al 9° per tasso di calo più marcato dal 2010 a oggi. La fotografia realizzata da Studio Temporary Manager, società specializzata nei servizi di temporary management al fianco delle aziende in difficoltà, mostra come gli imprenditori nell’ultimo decennio si siano trovati impreparati a dover gestire le proprie aziende. Realtà per lo più familiari, spesso con figure manageriali inadeguate, soprattutto a livello direttivo, aziende quindi poco competitive, con una visione all’internazionalizzazione talvolta non ben pianificata e con una scarsa propensione agli investimenti in innovazione tecnologica. A questi aspetti si aggiunge anche il mancato ricambio generazionale (a cui andrà incontro il 50% delle aziende italiane entro il 2025), dove gli imprenditori, nonostante l’età, sono sempre più restii a pianificare il passaggio del testimone. Una situazione di crisi su cui la pandemia da Covid-19 potrebbe ulteriormente impattare.
Tuutte le province liguri negli ultimi dieci anni hanno registrato un calo delle imprese manifatturiere attive, con valori più alti a Imperia (-15,4%) e nella provincia della Spezia (-15,2%). Seguono Savona (-14,6%) e Genova (-13,1%). Dall'alto dei suoi numeri, Genova (5.519 imprese) si conferma, invece, il territorio con il numero più alto di aziende del settore. "Il Covid-19 ha generato una crisi globale, che può ‘mordere’ più a fondo e pericolosamente per la sopravvivenza dell’azienda, e questo dipende anche da quanto impreparati si è arrivati alla stessa, se l’azienda porta dietro di sé problemi atavici irrisolti o una finanza gestita poco oculatamente - ha dichiarato Gian Andrea Oberegelsbacher, socio e ad dello Studio Temporary Manager - La crisi può essere una fonte di stimolo per riguardare alla propria realtà con occhi esterni e non coinvolti affettivamente, per risolvere non solo la gestione della crisi attuale, ma i problemi perduranti insiti in ogni impresa e difficili da risolvere da chi ci lavora dentro, con approcci più manageriali. In questi casi è importante avere alla guida manager esperti, in grado non solo di rilanciare l’azienda, ma anche di dare nuovi stimoli all’imprenditore stesso".