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Il supporto di confartigianato

Brexit, incertezza tra le imprese liguri esportatrici

Grasso: "Trovarsi pronti all'uscita della Gran Bretagna per gestire il cambiamento e mantenere vivi gli scambi commerciali". La Spezia ha esportato solo 3 milioni di euro nel primo semestre 2018.

Inghilterra

Cresce l’incertezza legata alla Brexit per tutte quelle aziende liguri che, nel corso del primo semestre 2018 (ultimi dati Istat disponibili), hanno esportato verso il Regno Unito prodotti per circa 77,6 milioni di euro e che, a fronte di un calo del 26,2% rispetto allo stesso periodo del 2017, temono un ulteriore crollo degli scambi commerciali.

Nel 2018 le esportazioni nazionali verso la Gran Bretagna ammontano a circa 23,5 miliardi di euro, il massimo degli ultimi 20 anni, e rappresentano l’1,3% del Pil, valore non lontano dal massimo dell’1,4% registrato nel 2015. Il Regno Unito si attesta come quinto mercato del made in Italy manifatturiero, superato nel 2018 dalla Spagna. Tra i principali prodotti esportati figurano quelli dell’alimentare, l’abbigliamento, lavorazione della pelle, metalli e mobili. Torniamo alla Liguria: per quello che riguarda le province, il grosso degli scambi commerciali si ha con il territorio genovese, che nel primo semestre 2018 ha esportato verso il Regno Unito per circa 45 milioni di euro (-8%). Segue Savona, con 18,9 milioni di euro (-57,5%), Imperia con circa 10,4 milioni di euro (+86,5%) e La Spezia, con poco più di 3 milioni di euro (-48%).

“Il timore principale – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – riguarda il significativo impatto che le conseguenze di un evento radicale come la Brexit potrebbero avere sull’export delle imprese. Il nostro auspicio è che si riesca a trovare una soluzione che provochi meno danni possibili per le imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni, che hanno trovato nel Regno Unito un mercato proficuo e vivace per i loro scambi commerciali. Ma è difficile non pensare a risvolti negativi dell’uscita della Gran Bretagna dall’Ue, quanto meno nel breve e medio periodo”.

Proprio per supportare le micro e piccole imprese in un tale momento di incertezza, Confartigianato Liguria ha predisposto, all’interno del proprio sito web, una sezione interamente dedicata al tema, dove è possibile reperire informazioni utili sui temi economici e normativi legati all’uscita del Paese dall’Ue, sia documenti istituzionali. Inoltre,
per una consulenza diretta e personalizzata, è attivo un servizio di assistenza a livello regionale da parte dell’associazione. “Le nostre imprese potrebbero avere a che fare a breve con nuove tassazioni, maggiore burocrazia e normative doganali – spiega Grasso – per questo le invitiamo a usufruire dei nostri servizi per trovarsi pronte al recesso del Regno Unito: in questo modo sarà possibile gestire al meglio i cambiamenti e mantenere attivi i rapporti con le controparti britanniche”.

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