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Il libero di cavanna

"A tradimento", un gozzo nel golfo per dare un senso al Ponte Morandi

Alberto Cavanna e "A tradimento"

Un gozzo salvato dall’oblio e rimesso a navigare, le generazioni che si tramandano la saggezza per riuscire sempre a crearsi un domani migliore. Anche quando tutto sembra perduto, anche quando succede la più assurda delle tragedie: il crollo di un ponte. Iniziato a scrivere un anno fa, con le immagini di Ponte Morandi che facevano il giro del mondo, il romanzo “A tradimento” di Alberto Cavanna ha visto la luce lo scorso aprile per Cairo. Scritto di getto, perché quel giorno lo scrittore doveva passare proprio su quel tratto di autostrada con la figlia per andare in vacanza e solo un caso del destino ha voluto che i piani fossero cambiati all’ultimo.
Ligure di Ponente, trasferito nel Golfo della Spezia ormai da parecchi anni, lo ha seguito anche “Bianca”, il quasi centenario gozzo di famiglia che suo padre salvò dalla distruzione per restaurarlo. Oggi fa bella mostra di sé alle Grazie e diventa il simbolo di una terra sempre uguale e sempre diversa, di come le scelte di chi viene dopo possano gettare luce su chi è venuto prima. C’è poco spazio sullo scafo ma abbastanza per ospitare due persone, per ospitare tutto il mondo. “Un padre racconta alla figlia cento anni di vita in un paese che periodicamente crolla addosso a chi ci vive”.

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