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Dopo cinque giorni

Disincagliate le due navi, la chiazza inquinante può raggiungere la Liguria

Le onde hanno separato il cargo CSL Virginia e il traghetto Ulisse, ma l'olio combustibile continua a riversarsi in mare e viaggia verso Savona. E ora serve un porto per accogliere le due unità incidentate.

La macchia di carburante

Centocinquanta metri cubi di idrocarburi, tanta era la quantità di materiale inquinante recuperata ieri dalle navi italiane e francesi che stanno lavorando nella zona dove un traghetto tunisino e un cargo cipriota si sono speronate. Una chiazza che si è andata allargando da quando, domenica scorsa, le due navi sono venute in contatto tra la Corsica e l’Arcipelago Toscani, in pieno Santuario dei Cetacei. Ieri sera poi, intorno alle 21.20, i due mercantili si sono separati probabilmente a causa del moto ondoso e dopo che tutti i tentativi per liberare la CSL Virginia dalla Ulisse erano stati vani fino a quel momento.

Intorno alla portacontainer partita da Genova sono state stese panne assorbenti. Impegnato nell’area per le operazioni di contenimento anche un rimorchiatore Castalia. “Sono in corso valutazioni in merito al trasferimento delle due unità verso porti non italiani”, fa sapere la Guardia Costiera italiana in una nota. Nelle scorse ore è avvenuto anche loo spostamento di alcune macchie, originariamente avvistate a 14 miglia dalle coste savonesi, verso sud-ovest, con relativo allontanamento dalla costa italiana.
La Guardia Costiera di Savona sulla scorta di queste informazioni, ha emanato, sempre nella serata di ieri, diffida nei confronti delle due unità oggetto della collisione. Su richiesta della Guardia Costiera italiana e direttiva del Ministro dell’Ambiente sono stati attivati tre mezzi Castalia, concessionaria del servizio di antinquinamento nazionale, che dirigono verso l’area ligure interessata per porre in essere le necessarie operazioni di contenimento dell’inquinamento. Presente sul posto anche una unità navale della Guardia Costiera di Savona.
Mezzi aerei e Nave Peluso della Guardia Costiera italiana continueranno nell’attività di monitoraggio.

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