Liguria - Il lockdown è finito. L'Italia cerca di ripartire unita, con pochissime differenze tra regione e regione. I differenti effetti dell'epidemia causata dal virus Sars-Cov-2 lungo lo Stivale sono stati lasciati alle spalle dopo settimane in cui ogni Regione faceva praticamente quello che voleva. Tutti sullo stesso piano, a patto che si rispettino i criteri relativi alle attività di monitoraggio del rischio sanitario per l'evoluzione della situazione epidemiologica emanati dal ministero della Salute (qui).
Uno dei presupposti previsti dal ministero è quello della "adeguata e tempestiva esecuzione dei tamponi per l'accertamento diagnostico dei casi". Un aspetto del monitoraggio nel quale la Liguria nelle ultime settimane ha arrancato ancora, secondo i dati elaborati dalla Fondazione Gimbe sulla base di quelli forniti dalla Protezione civile.
Prendendo in considerazione il periodo compreso tra il 22 aprile e il 16 maggio, infatti, gli analisti di Gimbe hanno evidenziato grandi differenze tra le Regioni italiane nella somministrazione dei tamponi diagnostici giornalieri in rapporto alla popolazione.
Si va infatti dai 166 della Val d'Aosta e dai 162 della Provincia autonomia di Trento ai 17 della Campania e della Puglia, passando per i 62 della media nazionale. E dire che secondo alcuni esperti (non secondo altri, ma ormai alle divergenze interne alla scienza dovremmo essere abituati) il numero minimo di tamponi diagnostici giornalieri doveva essere di 250 al giorno. La Liguria in questo quadro comunque non roseo si piazza subito sotto la media italiana, con 61 tamponi giornalieri ogni 100mila abitanti, che si traduce in poco meno di mille test diagnostici al giorno (non si considerano quelli di controllo). Numeri che, per quello che può valere una classifica che si gioca su differenze anche minime, collocano la Liguria al quindicesimo posto. Non proprio tra i migliori.
Da tempo è stato annunciato l'arrivo di macchinari che potranno implementare il numero dei tamponi processati ogni giorno. Ora non resta che attendere che entrino in funzione e che si vada a regime con numeri superiori a quelli registrati sino a oggi.