Liguria - Slitta a mercoledì l'arrivo di ulteriori duemila dosi di vaccino in Liguria. Lo ha annunciato il presidente della Regione Giovanni Toti nel corso della consueta diretta serale sulla diffusione del Coronavirus. Avvertito in tempo reale da una telefonata del direttore generale dell'Asl5, Toti ha confermato che i vaccini previsti domani non arriveranno. “Questo – ha sottolineato – conferma come sia stata molto opportuna la nostra scelta di tenere una scorta del 30% per i richiami che abbiamo iniziato oggi. Serve a poco – ha concluso – polemizzare sulle garette a chi ne fa di più fra province e regioni, è importante che Governo garantisca arrivo delle dosi”.
“Secondo i dati di oggi - ha continuato Toti -, il nostro Rt è stimato a quota 0,99. Siamo calati significativamente dall’1,18 con cui siamo stati assegnati alla fascia arancione. L’incidenza dei virus è di 1,70 casi su 10mila cittadini, la settimana scorsa era di 1,84, quella ancora precedente di 2,23. Nei periodi più pesanti è arrivata fino a 6,40: siamo discesi e tendiamo al ribasso. I dati confermano un trend sostanzialmente stabile o in lieve discesa dell’epidemia in Liguria. Siamo ottimisti che le prossime due settimane in zona arancione, con le relative restrizioni, ci potranno portare di nuovo in fascia di rischio gialla. Le cifre parlano infatti di una incidenza abbastanza bassa del virus, in linea con i giorni scorsi. Il dato particolarmente favorevole in questa fase, nonostante ieri fosse domenica e quindi giorno di scarse dimissioni, è che siano diminuiti i ricoverati. Crescono di 2 le persone ricoverate in terapia intensiva, ma si tratta di un dato che oscilla lievemente da giorni ed è sostanzialmente stabile”.
“Sulla scuola – ha concluso il presidente - alcune associazioni hanno fatto ricorso al Tar chiedendo l’immediata apertura delle scuole. Ovviamente ci adegueremo alla sentenza della magistratura se si deciderà per una riapertura, altrimenti in questi giorni ragioneremo sui numeri: se continueranno scendere ci consentiranno, credo, di riaprire la prossima settimana la didattica in presenza al 50% per le scuole secondarie superiori, ed eventualmente nelle settimane a venire raggiungere poi il 75%. Non si tratta di un problema di trasporti, le nostre aziende sono pronte a mettere in campo tutto quello che era previsto di avviare a partire dal 7 gennaio scorso, si tratta di una questione di buon senso. Non è possibile chiudere tutto il Paese e riaprire solo le scuole: tutto va fatto in sicurezza, in coerenza con le esigenze di una Regione che deve tornare in fascia gialla per poter riaprire tante attività e senza inficiare gli sforzi dei sanitari e di coloro che faticano tenendo chiuso”