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Nervi tesi, attenzione alla linea o cucina light? Il metabolismo dei liguri funziona

La mappa regionale del rischio "obesità" mette in cima alla classifica la Campania. Noi e gli altoatesini i cittadini meno goduriosi...

Dieta

Cibo, cibo, cibo e ancora cibo. La mastercheffite è “malattia” di questi sordi anni ’10 e la cucina, nel paese dove mangiare è godere e non solo nutrirsi, è tema degli argomenti degli italiani, capaci di mangiare e contemporaneamente parlare di mangiare. E’ vero che la dieta mediterranea continua ad essere la più consigliata per stare bene, resta da chiedersi se la contaminazione con il resto del mondo ha in qualche modo inciso sull’attenzione per l’alimentazione intesa come aspetto fondamentale della salute. Qualcosa ce lo raccontano i dati, raggruppati dal Centro Nazionale di Epidemiologia, e pubblicati tramite il portale Epicentro. Alla base del report risiede il concetto di Indice di Massa Corporeo da calcolare come rapporto tra il peso espresso in Kg e il quadrato dell’altezza espressa in metri.

L’assunto di fatto è rappresentato in un modello matematico: seguendo il metodo, la condizione di sovrappeso è identificabile con un indice compreso tra 25 e 29,9 Kg/m2, mentre si parla di casi di obesità quando il valore è maggiore uguale ai 30 Kg/m2. Il Sole 24 ore ha sintetizzato i numeri in un focus molto interessante, che divide gli obesi dai sovrappeso. Ebbene, leggendo i dati relativi al periodo 2014-2017 si stima che a livello italiano all’incirca quattro adulti su dieci rappresentino casi di eccesso ponderale suddivisi in tre fenomeni di sovrappeso e uno di obesità. Isolando il solo gruppo dei “sovrappeso”, il nord Italia (e la Sardegna) presenta complessivamente una bassa incidenza, il che suggerisce una percentuale di persone coinvolte inferiore alla media nazionale. In questo caso la Liguria è in cima alla graduatoria (26%), seguita dal Trentino Alto Adige (26,4%) e dalla Valle d’Aosta (26,7%), mentre all’estremo opposto figura il terzetto composto da Campania (37,4%), Basilicata (36,6%) e Molise (36,8%). Nord vs Sud, sembra molto chiara la differenza.

Meno marcate invece le differenze riguardo l’obesità che, pur presentando sempre la Campania come regione più in difficoltà (14,1%), rispetto al caso del sovrappeso, vede sia un’inversione di tendenza cromatica fra Emilia Romagna (11,8%) e Basilicata (9,2%), sia uno scenario migliore della media nazionale per gli abitanti di Marche e Lazio che fanno registrare rispettivamente valori più bassi di 2 e 1,3 punti percentuali paragonati al 10,7% italiano. Sudtirolesi che mangeranno anche speck, canederli al formaggio e strudel, ma sono comunque in testa con 7,5%, seguito da Lombardia con 8,2%, Liguria e Toscana con 8,3%.

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