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Lettera: "Politiche migratorie e carità cristiana"

Don Luca Palei nello spot dell'8 per mille alla Chiesa cattolica

Sarà per l’età, ma non ho i “social”, per cui (fortunatamente) mi sono perso gli attacchi scomposti a don Luca Palei, responsabile della Caritas diocesana, che hanno fatto seguito all’episodio della nostra concittadina molestata da un migrante mentre faceva corsa al Parco del Colombaio. L’episodio è serio e non va sottovalutato, ma cosa c’entra don Luca con le politiche immigratorie dello Stato, queste solo legittimamente criticabili? Lui dirige una struttura che da secoli assiste evangelicamente i bisognosi italiani, alla quale ora peraltro è lo Stato che chiede di allocare queste persone non avendo strutture proprie, persone che comunque assisterebbe anche nel caso le si rivolgessero direttamente. Se noi siamo davvero italiani, per dirla con un filosofo laico come Benedetto Croce: “Non possiamo non dirci cristiani”. E specie da cattolici, siamo stati formati al concetto della centralità della persona umana, che prescindendo da ogni altra considerazione ci ha messo nel DNA il rispetto per la persona. Ciò non toglie che il problema dell’immigrazione incontrollata esista e possa essere pericoloso, ma non dobbiamo mai perdere il nostro profilo bensì fare massello nella difesa della nostra cultura. Nel caso di don Luca Palei, poi, va considerato anche il difficile e faticoso impegno profuso, che va solo elogiato e ringraziato

Pasquale Graziano

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