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La Uaar scrive a De Luca: "Sorpresi dalla sua diffida e dalla sua volontà censoria"

Luigi De Luca

Egregio Consigliere comunale Luigi De Luca,
è stata in un certo qual modo una sorpresa constatare di persona la volontà censoria insita nella sua diffida ed è molto sconfortante, soprattutto, apprendere di un metodo di confronto politico e culturale che sinceramente ritenevamo ormai consegnato all’oblio.
Da una persona istruita e con una propria professionalità e lunga esperienza politica non ce lo saremmo certo aspettato, visto che in nessun caso abbiamo mai mancato di rispetto a Lei personalmente, né abbiamo mai messo in discussione la sua serietà o la sua professionalità.
Perciò ci sorprende ancor di più che ad un franco e sereno confronto fra opinioni, anche se radicalmente diverse come le nostre, anziché rispondere con proprie argomentazioni si sia preferito un vero e proprio atto censorio, addirittura con una diffida volta ad intimidire i bravi giornalisti, che in due articoli avevano pubblicato entrambe le nostre opposte posizioni, affinché provvedessero alla cancellazione soltanto delle opinioni da Lei non condivise.
Sia certo che noi non saremmo mai ricorsi a certi discutibili metodi, che riteniamo evidentemente intimidatori soprattutto quando sono diretti a zittire gli organi di informazione che, come in questo caso, hanno avuto l’unica colpa di aver correttamente riportato le posizioni di due opposte voci politiche.
Sappia, egregio Consigliere, che la sua azione, ovviamente da noi resa nota attraverso i canali informativi della nostra associazione, ha generato non poco sdegno in un vasto settore di opinione pubblica laica che, in numerosi casi, non ha mancato di esprimere la sua calda solidarietà all’Uaar e la netta riprovazione per questa inaspettata ingerenza censoria.
Siamo anche dispiaciuti per la plausibile situazione di non poco imbarazzo che la sua azione deve aver provocato tra i redattori del quotidiano “Città della Spezia”, imbarazzo intuibile anche dal fatto che, probabilmente per rimediare con una sorta di “par conditio”, la testata giornalistica ha in seguito rimosso anche il suo articolo, senza che a noi venisse neppure lontanamente in mente di chiederne la soppressione, visto che siamo sempre per la libertà di espressione, anche e soprattutto degli avversari politici con i quali ci troviamo a dibattere.
Ad oggi, quindi, egregio Consigliere, sappia che dopo gli effetti censori del suo intervento rimane ancora ben visibile nella pagina Facebook del circolo Uaar La Spezia il nostro famigerato e da Lei censurato comunicato stampa, che abbiamo deciso di non rimuovere nonostante la sua diffida e intimazione di querela.
Tuttavia, sempre nel pieno rispetto delle persone, come da nostra abitudine, nel caso il nostro articolo le dovesse arrecare un serio disturbo personale siamo anche disponibili a rimuoverlo, purché Lei si scusi pubblicamente con i milioni di cittadine e cittadini che ha offeso con le sue affermazioni.
Innanzitutto con tutte le donne che hanno praticato l’aborto, che Lei ha sostanzialmente paragonato nientemeno che a delle assassine, tra l’altro affermando il falso, visto che non hanno ucciso alcun bambino ma solo interrotto una gravidanza, che nel nostro Paese è legale ed è un diritto; poi con tutte le persone che ha definito “signori della morte”, che sicuramente avranno anche brindato, come noi, alla decisione della Consulta in merito al tema dell’aiuto al suicidio, perché ritenuta un progresso civile della nostra società.
E tra questi milioni di cittadine e cittadini, c’è anche quella stragrande maggioranza di cattolici che desidera avere una legge chiara sul fine vita. Se ne faccia una ragione.
Grazie a quel pronunciamento, è proprio di questi giorni la notizia dell’assoluzione di Marco Cappato pronunciata dal Tribunale di Milano. Una decisione che benché potesse essere moralmente ed eticamente sentita e dovuta, oggi riceve finalmente un riconoscimento legale (leggi qui).

Sempre disponibili ad un confronto pubblico, porgiamo distinti saluti.

Cesare Bisleri (coordinatore circolo Uaar della Spezia)