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Enel, i medici: "Dal carbone effetti lesivi sulla salute"

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Anche in considerazione delle dichiarazioni fatte in conferenza stampa dalle amministrazioni, impegnate nel confronto per la concessione dell’Aia alla centrale “E. Montale”, la commissione Ambiente dell’ordine dei Medici intende ribadire la propria posizione in merito.
Intendiamo in questa occasione sottolineare nuovamente, come fatto fin dagli anni ’80, gli effetti lesivi sulla salute di centrali termoelettriche a carbone o prevalentemente a carbone come la nostra (visto lo scarsissimo utilizzo dei 2 gruppi a turbogas della stessa), tanto più ubicate in prossimità del centro abitato ed in un sito che, oltretutto esposto ad altre fonti particolari di inquinamento, presenta caratteristiche idrogeografiche e metereologiche del tutto inadatte a tale insediamento, come già riconosciuto e giudicato negli anni ’90.
Ricordiamo allora che i dati della letteratura scientifica ci dimostrano un sicuro effetto lesivo per la salute della combustione di fossili anche quando anche si dispongano misure di abbattimento delle emissioni che, come nel caso delle prescrizioni in oggetto, ridurranno alcuni parametri ma non possono raggiungere i limiti proposti dall’Organizzazione mondiale della sanità. Sempre dai dati della ricerca si evince poi che anche l’uso dei più moderni filtri non è in grado di fermare le particelle ultrafini che, unitamente ai
microinquinanti metallici e organici, sono responsabili, oltre che di specifiche tumoralità, di un incremento di svariate malattie, tra tutte quelle broncopolmonari e ischemiche.
Riteniamo che a tali elementi si debba la necessaria considerazione tanto più che i dati epidemiologici sulla mortalità e morbilità per tali malattie ci parlano sempre di tristi record per la nostra città. Oltre agli eccessi di mortalità per mesotelioma pleurico (dovuto all’amianto) e tumore polmonare, oltre all’incremento di incidenza di linfomi e altri tumori ambiente correlati (in particolare per alcuni distretti), dobbiamo ricordare come nella nostra provincia vi siano tassi di mortalità per infarti, ictus e broncopneumopatie cronico-ostruttive molto più alti rispetto alle medie nazionali. Anche i tassi di ricovero ed il consumo di farmaci per tali disturbi sono sempre ai vertici delle classifiche nazionali e regionali. Non essendo stati sviluppati in passato i necessari studi che avrebbero dovuto essere intrapresi per stabilire le correlazioni tra le varie fonti di inquinanti (traffico, centrale termoelettrica, attività portuale ecc.) e tali ricadute sanitarie, riteniamo doveroso sostenere che ovunque si prendano decisioni su aspetti legati a tali emissioni si considerino tali questioni, tanto più che anche nella procedura di concessione dell’Aia è previsto un parere sanitario da parte del sindaco o potrebbe, in ogni caso, essere richiesta una VIS (Valutazione di impatto sanitario). Ultimo motivo di preoccupazione il tema riproposto dalle recenti acquisizioni sulla vertenza Acam-Hera circa l’eventualità di smaltimento di rifiuti o derivati (Cdr) nella centrale Enel. Su tale scelta ricordiamo il parere assolutamente negativo già espresso dall’ordine dei Medici. La permanenza della combustione del carbone e l’autorizzazione data di recente per quella di biomasse,
precondizioni per l’utilizzo del Cdr, non possono non costituire quindi una ulteriore possibile minaccia in tal senso.

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