- Comparare i morti del periodo tra fine febbraio ed inizio aprile 2019 e 2020 fa capire che nella nostra città qualcosa funzionava male anche fuori dall'epidemia. Non la pensano così i governanti che ci vogliono propinare una centrale a combustibile fossile. Vedremo! Oggi abbiamo coscienza che, anche quando l'inumana comunicazione numerica dei morti scenderà a 1, un patrimonio di affetti che già non è più resterà come dolore, mancanza. Gli attuali decisori politici e scienziati, per combattere il sempre presente Covid-19, hanno definito linee guida nazionali più o meno interpretabili a livello regionale e comunale. Da una simil-valutazione del coacervo dispositivo non posso accettare che le persone siano considerate alla stregua di un gregge in attesa di una presunta immunità. L’imposizione di condotte e atteggiamenti passivi fa risaltare una multiforme presenza di regole culturali declinate in usi, costumi e interessi individuali. Un esempio di interesse individuale è dato dall’attuale uso di Piazza Garibaldi con modalità molto vivaci e stravaganti nell'uso della fontana per non parlare di comportamenti al limite del lecito. Sono presenti inoltre comprensibili manifestazioni di pulsioni a lungo imprigionate, emozioni ed espressioni di disagio. In presenza di taluni eccessi sarebbe opportuno intervenire per evitare condizioni appetibili al virus. Una ritrovata libertà conduce al blocco di partenza, alla ricerca della relazione con le persone selezionate e “tarate in libertà con il numero di Dunbar”. Essere chiusi in casa per tanto tempo può portare a selezioni che inducono a riflettere di quanto “nell'animo nostro ci son cose che non sappiamo quanto ci son care.” Da Proust -Alla ricerca del tempo perduto-. Di fronte a tanto è doveroso chiedersi quanto il distanziamento fisico abbia influito sul singolo e sul collettivo in senso involutivo rispetto alla già fragile coesione sociale e come e quando sarà possibile un adattamento evolutivo. Mi interrogo sulle troppe persone morte con alcune delle quali ho lottato, condiviso e raggiunto obiettivi. Persone fervide che oggi potrebbero risultare bombe d'acqua su un terreno socialmente inaridito, ma che per il valore umano e sociale espresso sono monito per chi trova dolore e rifugge l'oblio, cosciente del permanere di principi sociali. L’attuale condizione pandemica richiede continui e molteplici esami di sopravvivenza quotidiana ai quali ognuno è chiamato anche in mancanza di adeguate agenzie formative. E' la storia.
ARTURO FORTUNATI